VITICUSO
altezza m. 825
abitanti 310 circa
Come arrivare
E’ necessario percorrere la Statale Casilina nel tratto a sud di Cassino. Dall’autostrada vi si arriva uscendo a Cassino o a San Vittore, a seconda che si arrivi da Roma o da Napoli. Sulla Casilina bisogna giungere al bivio di Cervaro e salire per questo paese (km 3,5). Arrivati nella piazza centrale si seguono le indicazioni per Viticuso e si prosegue per strada di montagna. Dopo ben 13 chilometri di salita (molto panoramica) si arriva alla Forcella di Cervaro a quota 1053! Si continua tra sali e scendi e dopo altri 3,3 chilometri si arriva in paese.
E’ necessario percorrere la Statale Casilina nel tratto a sud di Cassino. Dall’autostrada vi si arriva uscendo a Cassino o a San Vittore, a seconda che si arrivi da Roma o da Napoli. Sulla Casilina bisogna giungere al bivio di Cervaro e salire per questo paese (km 3,5). Arrivati nella piazza centrale si seguono le indicazioni per Viticuso e si prosegue per strada di montagna. Dopo ben 13 chilometri di salita (molto panoramica) si arriva alla Forcella di Cervaro a quota 1053! Si continua tra sali e scendi e dopo altri 3,3 chilometri si arriva in paese.
Presentazione
Un museo all’aperto di antica vita rurale; così si presenta al visitatore. Borgo di montagna, lontano dalla pianura, dalle cittadine di provincia, dalle attività produttive e dai grandi commerci. Probabilmente il fascino del luogo è proprio questo; lontano dalla frenesia della vita moderna. Il paese oggi appare completamente rifatto e abbellito nelle sue facciate, nelle sue piazze, nei suoi vicoli ricchi di storia e di vita vissuta. Come detto un museo all’aperto. Si perché percorrendo le strette stradine, oltre che osservare il bel paese, si possono ammirare, ben esposti, gli antichi oggetti che facevano parte della vita quotidiana di un tempo, neanche tanto lontano:
Un museo all’aperto di antica vita rurale; così si presenta al visitatore. Borgo di montagna, lontano dalla pianura, dalle cittadine di provincia, dalle attività produttive e dai grandi commerci. Probabilmente il fascino del luogo è proprio questo; lontano dalla frenesia della vita moderna. Il paese oggi appare completamente rifatto e abbellito nelle sue facciate, nelle sue piazze, nei suoi vicoli ricchi di storia e di vita vissuta. Come detto un museo all’aperto. Si perché percorrendo le strette stradine, oltre che osservare il bel paese, si possono ammirare, ben esposti, gli antichi oggetti che facevano parte della vita quotidiana di un tempo, neanche tanto lontano:
attrezzi necessari per la coltivazione dei campi, per
l’allevamento degli animali, utensili domestici e
così via. Idea brillante ed
intelligente.
Elenco dei monumenti
- Chiesa Santa Maria Assunta - prima menzione del XII secolo, più volte ricostruita e ristrutturata, del ‘700 importanti interventi di rifacimento e ristrutturazione
- Chiesa Annunziata - molto antica, ricostruita nel 1961, antico luogo di sepoltura
- Arco di Colella
Altro da visitare dal centro storico
- Chiesa Sant’Antonino - la cella primitiva è del 1003, resti del convento
- Parco Eolico
Brevi cenni di storia
Le prime mura fortificate vennero realizzate dai Conti di Venafro nell’anno 1017. Vennero subito distrutte dall’abate di Montecassino che chiese aiuto all’esercito normanno. Nel 1031 erano già state riedificate dagli stessi conti molisani. Questo avvenne in quanto Montecassino reclamava diritti di possesso sul luogo in virtù di un’antica donazione redatta dal Duca longobardo Gisulfo II nell’anno 744. Successivamente i Conti di Venafro cedettero metà dei diritti sul territorio al monastero cassinese, il quale, nell’anno 1105 ne venne totalmente in possesso. Nel 1115 l’Abate Gerardo fortificò ulteriormente le mura. Nei secoli successivi, quasi sempre sotto le dipendenze dell’Abbazia, i monaci disboscarono le terre ed iniziarono a coltivarle favorendo il popolamento del borgo grazie alla venuta di contadini provenienti dalla Marsica e dal Molise.
Le prime mura fortificate vennero realizzate dai Conti di Venafro nell’anno 1017. Vennero subito distrutte dall’abate di Montecassino che chiese aiuto all’esercito normanno. Nel 1031 erano già state riedificate dagli stessi conti molisani. Questo avvenne in quanto Montecassino reclamava diritti di possesso sul luogo in virtù di un’antica donazione redatta dal Duca longobardo Gisulfo II nell’anno 744. Successivamente i Conti di Venafro cedettero metà dei diritti sul territorio al monastero cassinese, il quale, nell’anno 1105 ne venne totalmente in possesso. Nel 1115 l’Abate Gerardo fortificò ulteriormente le mura. Nei secoli successivi, quasi sempre sotto le dipendenze dell’Abbazia, i monaci disboscarono le terre ed iniziarono a coltivarle favorendo il popolamento del borgo grazie alla venuta di contadini provenienti dalla Marsica e dal Molise.
Solo nel 1806, con l’abolizione del sistema feudatario, ebbe
termine l’appartenenza al monastero benedettino e si passò sotto il controllo
diretto dell’autorità regia del Regno di Napoli.
piazza centrale
vicolo principale
Qualche notizia
Il paese fino al 1863 si chiamava Viticoso.
wwwwwww
A Viticuso sorge un importante Parco Eolico, produttore di
energia alternativa. Nel Lazio è stato il primo in assoluto. E’ situato su
Colle Aquilone, a circa 1200 metri d’altezza e dalla piana di Cassino si
osserva molto bene.
wwwwwww
Purtroppo in questi paesini di montagna, lontani dai più
importanti centri della pianura, il calo demografico appare inevitabile. Ad
inizio ‘900 Viticuso vantava quasi 1300 abitanti; oggi ne conta circa 300!!
Nessun commento:
Posta un commento