FONTECHIARI
altezza m. 375
abitanti 1300 circa
altezza m. 375
abitanti 1300 circa
Come
arrivare
Percorrendo la superstrada Cassino-Sora si prende l’uscita con l’indicazione di Posta Fibreno/Fontechiari. Meno di 3 km e si entra nell’abitato.
Percorrendo la superstrada Cassino-Sora si prende l’uscita con l’indicazione di Posta Fibreno/Fontechiari. Meno di 3 km e si entra nell’abitato.
Presentazione
Il paese è ubicato in zona decentrata rispetto la
corrispondente Valle di Comino. Nascosta dietro bassi colli, dalla Superstrada
Sora-Cassino si raggiunge in realtà in pochi minuti. Antichi palazzi
accompagnano la visita del borgo; superata la Chiesa Patronale, si raggiunge la
parte alta dove una larga piazza anticipa la vista dell’antica torre di
guardia, ultima testimonianza di una storia che si perde nei secoli.
Elenco monumenti
- Torre Medioevale - del XIII-XIV secolo, alta 25 metri, su di un lato un bassorilievo riporta lo stemma di tre famiglie (i Cantelmo, i Da Celano, una incerta), oggi appartiene ai Viscogliosi
- tratti della cinta muraria - del X secolo, ricostruite nel XII
- Porta della Torre - con arco a sesto acuto
- Cappella San Bartolomeo - del XII-XIII secolo, prima chiesa di Fontechiari, in abbandono
- Palazzo Viscogliosi - edificio ex castello, vicino la torre
- Palazzo Agostini - del XVII secolo
- Palazzo Serafini Ferrante - del XVIII secolo, modificando edifici già esistenti
- Chiesa San Giovanni Battista ed Evangelista - prime notizie del 1308, costruzione attuale del XVII secolo, restaurata nel 1886 in forme barocche, facciata del 1957, coro ligneo del ‘700
- Chiesa Madonna dei Fratelli
Altro da
visitare fuori dal centro storico
- Eremo Sant’Onofrio
- Cimitero Napoleonico - del 1838, in località Sant’Onofrio
Brevi cenni
di storia
Il piccolo centro venne a formarsi intorno un’antica curtis creata dai monaci dell’Abbazia di Montecassino. Come tutte le curtis benedettine nel tempo venne ad ampliarsi e vennero realizzate le prime semplici mura difensive. Le prime notizie del castello sono del 934. Appartenne ai Conti di Sora. Dal 1248 al 1406 il borgo (allora chiamato Schiavi) appartenne ai Conti d’Aquino. Sotto di loro, nella seconda metà del ‘200, vennero rinforzate le fortificazioni e venne realizzata la grossa torre ancora oggi esistente. Passò quindi alla Contea di Alvito (1406-1444); successivamente, tornò a far parte del Ducato di Sora a cui rimase legato fino al 1796.
Il piccolo centro venne a formarsi intorno un’antica curtis creata dai monaci dell’Abbazia di Montecassino. Come tutte le curtis benedettine nel tempo venne ad ampliarsi e vennero realizzate le prime semplici mura difensive. Le prime notizie del castello sono del 934. Appartenne ai Conti di Sora. Dal 1248 al 1406 il borgo (allora chiamato Schiavi) appartenne ai Conti d’Aquino. Sotto di loro, nella seconda metà del ‘200, vennero rinforzate le fortificazioni e venne realizzata la grossa torre ancora oggi esistente. Passò quindi alla Contea di Alvito (1406-1444); successivamente, tornò a far parte del Ducato di Sora a cui rimase legato fino al 1796.
il Municipio
ingresso al centro storico
Qualche notizia
L’antico nome del paese era Schiavi. Divenne
Fontechiari nel 1862; venne ribattezzato così perché nelle vicinanze vi era una
fonte definita in passato “Fons Clara”.
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Il territorio comunale è attraversato dal Rio di Fontechiari;
le sue acque sfociano nel vicino Fiume Fibreno. In antichità sul suo percorso
si trovavano due mulini; oggi se ne possono osservare solo i pochi resti.
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Così come avviene per tanti castelli, anche quello di
Fontechiari aveva celati nei sotterranei due cunicoli. Uno sfociava nelle
campagne in direzione di Vicalvi ed era necessario in caso di fuga, l’altro
finiva in un profondo pozzo ove venivano gettati i presunti nemici.
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