AMASENO
altezza m. 112
abitanti 4300 circa
altezza m. 112
abitanti 4300 circa
Come
arrivare
Percorrendo l’Autostrada A1, si esce al casello con l’indicazione di Frosinone. Si svolta a destra sulla SR156 Monti Lepini in direzione di Latina. Dopo 17 chilometri c’è l’uscita per Amaseno che si raggiunge percorrendo altri 10 chilometri.
Percorrendo l’Autostrada A1, si esce al casello con l’indicazione di Frosinone. Si svolta a destra sulla SR156 Monti Lepini in direzione di Latina. Dopo 17 chilometri c’è l’uscita per Amaseno che si raggiunge percorrendo altri 10 chilometri.
Presentazione
La bella, elegante, moderna e spaziosa piazza
centrale, circondata da alberi e a forma di anfiteatro (vi si svolgono
spettacoli all’aperto) è il punto nevralgico della vita cittadina.
A ridosso del borgo antico, è chiusa solo su un lato
dall’interessante chiesa gotico/cistercense di Santa Maria Assunta preceduta da
un’imponente torre campanaria. Superando l’omonimo arco, si entra in Piazza
della Vittoria dove, oltre che a dar luogo alla visita della chiesa, per le
strette stradine, ricche di storia, si raggiunge la parte alta dell’abitato.
Sulla sommità, il palazzo di Rocca Castri (trasformato nei secoli da fortezza a
palazzo baronale) è testimonianza di un passato glorioso; ben tenuto e
brillantemente restaurato è oggi sede del Museo Civico e Diocesano ove sono
conservati oggetti di notevole rilevanza storico/artistica di livello locale.
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Amaseno è situato al centro di una verdeggiante piana
ricchissima di acque sorgive. Questo ha sempre favorito, in passato come nel
presente, un notevole sviluppo dell’agricoltura e dell’allevamento di bestiame.
Peculiarità del luogo è l’allevamento dei bufali che ha dato vita ad una
pregevole e rinomata produzione di “mozzarella di bufala”. Percorrendo le
strade che conducono verso il centro abitato, spesso si costeggiano i corsi
d’acqua, e tutt’intorno il verde paesaggio appare inequivocabilmente ameno. Elenco dei monumenti
- Castello Rocca Castri con Museo Civico e Diocesano - probabilmente del XIII secolo, i rimaneggiamenti nel corso dei secoli lo hanno trasformato in un antico Palazzo baronale; l’odierno museo tra l’altro contiene la statua lignea del Cristo deposto (XII-XIII), una croce astile (XIII), un trittico bizantino (XIII)
- Collegiata Santa Maria Assunta - sul luogo già esisteva una piccola chiesa, questa venne distrutta nel 1165 da Federico Barbarossa; la nuova costruzione, in stile gotico/cistercense, venne consacrata l’08-09-1177 ma fu completata solo nel 1291; nello stesso periodo venne ristrutturato il campanile, distaccato dall’intera struttura, che apparteneva alla precedente chiesa; la facciata ha un rosone in alto e delle tre porte la centrale si presenta a sesto acuto. L’interno, a tre navate divise da archi a sesto acuto, contiene: un pulpito del 1291, un coevo fonte battesimale ornato da ciborio in pietra, i numerosi affreschi partono anch’essi dal XIII secolo, l’ampolla con la reliquia del sangue di San Lorenzo, coro ligneo del 1769. Oggi l’intero complesso è dichiarato monumento nazionale
- Chiesa San Pietro Apostolo - probabilmente in epoca antica formava un unico complesso con il castello, la stessa torre campanaria era in realtà una delle torri del castello
- Chiesa San Rocco - ad unica navata, costruita in occasione della peste nel corso del ‘600
- Chiesa San Sebastiano - di modeste dimensioni in pieno centro storico
- Chiesa dell’Annunziata
- mura di cinta e torri che si confondono con le facciate delle abitazioni
- Porta Santa Maria - adiacente l’omonima chiesa
- Porta del Cauto
- Porta del Colle
- Porta di Marco Testa
- Porta Nova
Altro da
visitare fuori dal centro storico
- Chiesa Santa Maria dell’Auricola - inizio XIII secolo, su un colle, oggi appartiene alla Curia di Ferentino
- Ponte Sant’Aneglio - 300 a.C. circa, in località Selvina
salita verso la Rocca
Brevi cenni
di storia
Le origini di Amaseno potrebbero risalire al IX secolo ma più
probabilmente le prime fortificazioni dovrebbero essere state realizzate dopo
il Mille.
La prima testimonianza risale all’anno 1125 in un documento
in cui si parla di Castrum Sancti Laurentii; in quell’anno Papa Onorio II occupò
San Lorenzo (antico nome di Amaseno) ed altre rocche vicine che appartenevano
ai Conti di Ceccano. Nel 1165 subì un nuovo attacco, stavolta portato dal re di
Sicilia.
Nel XIII secolo apparteneva di nuovo ai de Ceccano che fortificarono ulteriormente il castello e ne mantennero il possesso lungamente, tranne la parentesi dei Caetani tra il 1297 e il 1303. Quest’ultimi infatti si impossessarono del territorio per iniziativa del Papa Bonifacio VIII (Benedetto Caetani). Nel ‘400, imparentatisi con i de Ceccano, i Caetani di nuovo divennero feudatari di San Lorenzo. Ma nel 1419 Papa Martino V (dei Colonna) confiscò il feudo assegnandolo alla Regina Giovanna II di Napoli che, a sua volta, lo consegnò a Giordano e Lorenzo Colonna. Iniziò un lungo periodo di lotte tra la famiglia dei Caetani e quella dei Colonna per il possesso del castello. Per questi motivi San Lorenzo, insieme a Vallecorsa e Sonnino, passò sotto il diretto controllo della corona spagnola a partire dal 1549 e vi rimase fino al 1591. In quell’anno il re di Spagna Filippo il Bello concesse i tre borghi a Marcantonio Colonna (vincitore nella famosa battaglia di Lepanto) e la sua famiglia ne restò in possesso fino al 1816.
Nel XIII secolo apparteneva di nuovo ai de Ceccano che fortificarono ulteriormente il castello e ne mantennero il possesso lungamente, tranne la parentesi dei Caetani tra il 1297 e il 1303. Quest’ultimi infatti si impossessarono del territorio per iniziativa del Papa Bonifacio VIII (Benedetto Caetani). Nel ‘400, imparentatisi con i de Ceccano, i Caetani di nuovo divennero feudatari di San Lorenzo. Ma nel 1419 Papa Martino V (dei Colonna) confiscò il feudo assegnandolo alla Regina Giovanna II di Napoli che, a sua volta, lo consegnò a Giordano e Lorenzo Colonna. Iniziò un lungo periodo di lotte tra la famiglia dei Caetani e quella dei Colonna per il possesso del castello. Per questi motivi San Lorenzo, insieme a Vallecorsa e Sonnino, passò sotto il diretto controllo della corona spagnola a partire dal 1549 e vi rimase fino al 1591. In quell’anno il re di Spagna Filippo il Bello concesse i tre borghi a Marcantonio Colonna (vincitore nella famosa battaglia di Lepanto) e la sua famiglia ne restò in possesso fino al 1816.
Collegiata Santa Maria Assunta
Museo Civico e Diocesano
Qualche notizia
Il nome Amaseno venne assegnato nel 1872. Si chiamava San Lorenzo
in Campagna.
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Il territorio di Amaseno è ricco di acque; nei dintorni vi
sono oltre trenta sorgenti, note già in tempi antichi. Tra le più importanti vi
sono quelle degli Shiavoni, dei Donchei, della Fontana Grande e della Fontana
di Capo d’Acqua, tutte con caratteristiche diverse e tutte versano le proprie
acque nel fiume Amaseno, citato anche da Virgilio.
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Proprio la configurazione del suolo permette l’ampia
diffusione dell’allevamento dei bufali che a sua volta consente la produzione
della rinomata mozzarella, conosciuta ed apprezzata ben oltre i confini locali.
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Come negli altri paesi del territorio, anche ad
Amaseno il fenomeno dell’emigrazione è stato notevole. Negli Stati Uniti, in
una piccola città chiamata Chicago Heights (non lontana da Chicago), gli
emigranti di Amaseno hanno dato vita ad una associazione detta Amaseno Lodge e,
tra le altre cose, annualmente organizzano una festa dedicata a San Lorenzo, il
Santo Patrono, con tanto di processione per le vie cittadine.
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La banda musicale di Amaseno ha una tradizione ultra
secolare; un primo documento che ne attesta l’esistenza è infatti del 1884. Ma
l’attuale formazione bandistica ha una sua particolarità: infatti oggi si
tratta di una Marching Band, ovvero una banda ove l’aspetto coreografico e
scenico è molto curato e le esibizioni musicali si trasformano in veri e propri
spettacoli. Questo genere di banda è molto di voga negli U.S.A.: forse gli
emigranti c’entrano qualcosa in tutto ciò?
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Prodotto tipico è la caciottina di bufala. Può essere
semplice o aromatizzata, arricchita con frutta secca o con peperoncino. La
tradizione vuole che sia lavorata con tipici attrezzi quali i mastelli (contenitori)
di legno e i vasi di coccio.
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Il 10 agosto di ogni anno, giorno di San Lorenzo,
nella Chiesa Madre del paese avviene un fenomeno prodigioso: il sangue del
Santo, contenuto in una ampolla di vetro, si liquefà. Questo fenomeno si
osservò la prima volta agli inizi del ‘600. Papa Paolo V (1605-1621), colpito
dall’evento miracoloso, fece prelevare alcune gocce del sangue per trasportarle
e conservarle nella cappella che lui stesso fece erigere nella Basilica di
Santa Maria Maggiore in Roma.
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Ammirando la Collegiata di Santa Maria Assunta è
forte l’influenza che si nota con la non lontana Abbazia di Fossanova. In
quest’ultima, infatti, si sviluppò una vera e propria scuola-cantiere di arte
cistercense gotica dove tanti maestri poterono affinare le loro abilità ed
applicarle in seguito su altre costruzioni locali di quel florido periodo. Qui
si ricordano i Maestri di Priverno della famiglia dei Gullimari: Pietro,
Maurizio e Giacomo. Molte opere nella collegiata di Amaseno sono le loro.
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