Come
arrivare
In autostrada A1 si esce al casello di Frosinone. Bisogna seguire un tratto della strada di raccordo della Monte Lepini e, seguendo le indicazioni, si deve arrivare nella parte alta della città ove si visita il centro storico.
In autostrada A1 si esce al casello di Frosinone. Bisogna seguire un tratto della strada di raccordo della Monte Lepini e, seguendo le indicazioni, si deve arrivare nella parte alta della città ove si visita il centro storico.
Presentazione
Dall’alto dei suoi 25 piani, il Grattacielo Edera
domina incontrastato e superbo la “moderna” Frosinone.
La moderna Frosinone che nei decenni del dopoguerra
si era andata sviluppando in maniera convulsa e disomogenea, e che oggi si sta lentamente
ma efficacemente riorganizzando e disciplinando per ottenere, nei limiti del
possibile, un ambiente ove coniugare la frenetica vita delle attività
economiche, commerciali e produttive alle necessità di realizzare un ambiente
vivibile, sano e pulito. La ricerca continua di soluzioni efficaci e consone ai
fabbisogni attuali è dimostrata dalla realizzazione di importanti spazi verdi
quali la Villa Comunale e il Parco del Matusa, entrambi in pieno centro; oppure
dalla sistemazione della centralissima Via Aldo Moro, resa elegante dalla bella
pavimentazione dei marciapiedi e dalle innumerevoli fioriere che danno tanto
verde e tanto colore.
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Più in alto, vicinissima ma apparentemente distaccata
e riservata, la “vecchia” Frosinone.La vecchia Frosinone che ha contribuito a scrivere la
storia di una intera regione nei secoli trascorsi. Oggi Capoluogo di Provincia,
ieri sede di Rettorato della Provincia di Campagna e Marittima nello Stato
Pontificio. In realtà le sue origini si perdono nella notte dei tempi, basti
ricordare le vicissitudini nelle lotte tra Ernici e Romani oppure il coraggio
con cui i frusinati combatterono l’esercito di Annibale. La si può visitare
percorrendo le strette e tranquille vie che conservano i pochi segni del
glorioso passato. Si, i pochi segni: Frosinone tra tutti i capoluoghi di
provincia d’Italia, al termine del conflitto risultò il più danneggiato!! E gli
stessi palazzi simbolo, quali la Cattedrale e il Palazzo del Governo, altro non
sono che la ricostruzione del dopoguerra.
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Alcuni argomenti, a volte, ai più possono apparire
frivoli. Ma forse non lo sono. 16 maggio 2015, questa data a Frosinone non la
dimenticheranno mai, né gli sportivi più appassionati e focosi né tantomeno coloro
che di sport proprio non interessa niente: il Frosinone Calcio è promosso per
la prima volta in Serie A. Inutile raccontare delle incredibili feste che coinvolsero
l’intera provincia. Ma aldilà del puro aspetto sportivo, fa piacere osservare
che tale evento portò notorietà, visibilità e stima, a livello nazionale,
all’intera città e molti connazionali che prima non lo sapevano, ebbero modo di
scoprire la precisa collocazione della nostra provincia sul territorio dello
Stato italiano……. Probabilmente anche queste situazioni possono contribuire
alla crescita di un territorio. Elenco dei monumenti
- Palazzo del Governo - edificato dove sorgeva la Rocca del ‘500, costruito tra il 1825 e il 1840 quale Delegazione Apostolica, della rocca conserva il portale, ristrutturato dopo i bombardamenti, alcuni arredi provengono dalla Reggia di Caserta
- Palazzo della Provincia - costruito tra il 1930 e il 1933, neoclassico
- Palazzo Pietro Tiravanti - realizzato tra il 1925 e il 1929, neoclassico, sede Accademia di Belle Arti, costruito inizialmente come sede delle scuole elementari, Pietro Tiravanti cadde in Libia nel corso della Prima Guerra Mondiale
- Cattedrale Santa Maria Assunta - di origine paleocristiana, trasformata in epoca medioevale, primo documento del 1147, ricostruita tra il 1732 e il 1745, rifatta nelle stesse forme dopo i notevoli danni subiti nel corso dell’ultimo conflitto, campanile romanico; all’interno le statue bronzee dei due papi nativi della città e numerose opere pittoriche del ‘900
- Chiesa Abbaziale San Benedetto - del 1134, ricostruita tra il 1750 e il 1797, del tardobarocco, riedificata dopo i bombardamenti, all’interno tele dal ‘600 all’’800
- Chiesa Santa Lucia - del 1840, neoclassica, ricostruita dopo l’ultimo conflitto
- Chiesa Madonna delle Grazie e San Gerardo
- Chiesa Santissima Annunziata - distrutta dai bombardamenti, ricostruita anni ’50
- Chiesa San Magno - del IX secolo, la forma odierna risale al restauro del 1747
- Porta Campagiorni - detta anche di Campania o Napoletana
- Porta Romana oggi Porta Garibaldi
- Museo Archeologico - raccoglie reperti sparsi nel territorio
Altro da
visitare fuori dal centro storico
nella parte bassa della città vi sono:
- resti Anfiteatro romano - venuti alla luce solo nel 1965, realizzato tra il I e II secolo d.C.
- Santuario Madonna della Neve - in origine cappella rurale, consacrata nel 1678, ricostruita negli anni ‘50
- Grattacielo L’Edera - edificato negli anni ’60, alto 90 metri
- Villa Comunale - nella parte bassa della città, restauro ultimato nel 2002
- Parco del Matusa - realizzato sul sito del vecchio Stadio Matusa
Brevi cenni
di storia
Sostenne la Lega Ernica durante le lotte del 306 a.C. contro
Roma; dopo la sconfitta parte dei suoi territori passarono a Ferentino (alleata
di Roma) e i capi rivoltosi, trasferiti a Roma, vennero decapitati in pubblico.
In epoca romana combattè con coraggio contro l’esercito di
Annibale meritando l’appellativo di “Bellator Frusino” (combattente)
orgogliosamente riprodotto ancora oggi nel suo stemma comunale. Nel periodo
repubblicano fu municipio, con diritto di voto, e nel periodo imperiale divenne
colonia. La sua posizione al centro della valle e le numerose arterie stradali
che da qui potevano dipartirsi in tutte le direzioni conferirono all’antica
città importanza strategica ed economica.
Come tutti gli altri paesi di questo territorio, nell’Alto
Medioevo la città dovette sopportare le invasioni barbariche subendo saccheggi
e devastazioni. Dal XIII secolo, alternandosi ad altre città della provincia
quali Anagni, Priverno e soprattutto Ferentino, fu sede del Rettorato della
Provincia di Campagna e Marittima. Dopo il Trattato di Cave del 1557, la sede
rimase a Frosinone e lo stesso territorio assunse il nome di Delegazione di
Frosinone.
La città entrò nel Regno d’Italia il 17 settembre 1870; tre giorni dopo ci fu la Presa di Porta Pia.
Nel 1927 venne costituita la Provincia di Frosinone.
La città entrò nel Regno d’Italia il 17 settembre 1870; tre giorni dopo ci fu la Presa di Porta Pia.
Nel 1927 venne costituita la Provincia di Frosinone.
campanile della Cattedrale
Santi Ormisda e Silverio nella Cattedrale
Qualche notizia
La città di Frosinone nel corso dell’ultimo conflitto
mondiale subì ben 56 bombardamenti. Inevitabilmente tanta fu la devastazione ed
il vecchio centro abitato, in prevalenza settecentesco, venne pressoché
semidemolito. E con le mura scomparve gran parte del patrimonio artistico. La
città “vecchia” che oggi osserviamo, in prevalenza altro non è che la ricostruzione
post bellica. Nei palazzi di maggior pregio, si sono mantenute le originarie
forme.
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Frosinone diede i natali a due papi: Ormisda
(514-523) e Silverio (536-537). La curiosità sta nel fatto che è l’unico caso
nella storia in cui due pontefici furono padre e figlio. Neanche a dirlo, naturalmente
oggi sono i patroni della città.
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Ai piedi del colle ove si sviluppò l’antica Frusino
scorre il Fiume Cosa. Grazie ad esso per secoli fu possibile avere
l’approvvigionamento di acqua nell’antico borgo. Ma questo solo per merito del
duro lavoro delle donne che faticosamente la trasportavano usando le
caratteristiche conche. Papa Pio IX, in visita alla città nel 1863, capì il
disagio e stanziò i fondi per la realizzazione della macchina per trasportare
l’acqua in alto. Nel 1869, per mezzo di una pompa a vapore, il prezioso liquido
giungeva nel cortile del Palazzo Apostolico (oggi Prefettura). Da dire però che
la quantità di acqua non era sufficiente e il lavoro delle donne continuò fino al
1950 circa.
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La fondazione del Liceo Classico di Frosinone è
legata ad uno dei tanti drammatici eventi storici che si verificarono nel corso
della “Grande Guerra”: era il 18 maggio 1916 ed il giovanissimo soldato
Norberto Turriziani perdeva la vita nel Vicentino in uno scontro a fuoco contro
l’esercito nemico. In seguito a ciò, il padre, Antonio Turriziani podestà della
città, decise di donare le somme necessarie per la costruzione e l’istituzione
del Regio Liceo Ginnasio.
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Raccontando della città, non si può non citare
“l’Alberata”, il tratto urbano della via Casilina che dalla città bassa conduce
a quella alta. Caratterizzata da decine di platani, ormai di considerevoli
dimensioni, sale tortuosa in una piacevole passeggiata che attraversa i luoghi
ove un tempo vi erano giardini e frutteti.
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