13 marzo, 2022

 

FROSINONE
altezza m. 291
abitanti 46.050 circa

            Come arrivare
In autostrada A1 si esce al casello di Frosinone. Bisogna seguire un tratto della strada di raccordo della Monte Lepini e, seguendo le indicazioni, si deve arrivare nella parte alta della città ove si visita il centro storico.

            Presentazione
Dall’alto dei suoi 25 piani, il Grattacielo Edera domina incontrastato e superbo la “moderna” Frosinone.

La moderna Frosinone che nei decenni del dopoguerra si era andata sviluppando in maniera convulsa e disomogenea, e che oggi si sta lentamente ma efficacemente riorganizzando e disciplinando per ottenere, nei limiti del possibile, un ambiente ove coniugare la frenetica vita delle attività economiche, commerciali e produttive alle necessità di realizzare un ambiente vivibile, sano e pulito. La ricerca continua di soluzioni efficaci e consone ai fabbisogni attuali è dimostrata dalla realizzazione di importanti spazi verdi quali la Villa Comunale e il Parco del Matusa, entrambi in pieno centro; oppure dalla sistemazione della centralissima Via Aldo Moro, resa elegante dalla bella pavimentazione dei marciapiedi e dalle innumerevoli fioriere che danno tanto verde e tanto colore.
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Più in alto, vicinissima ma apparentemente distaccata e riservata, la “vecchia” Frosinone.

La vecchia Frosinone che ha contribuito a scrivere la storia di una intera regione nei secoli trascorsi. Oggi Capoluogo di Provincia, ieri sede di Rettorato della Provincia di Campagna e Marittima nello Stato Pontificio. In realtà le sue origini si perdono nella notte dei tempi, basti ricordare le vicissitudini nelle lotte tra Ernici e Romani oppure il coraggio con cui i frusinati combatterono l’esercito di Annibale. La si può visitare percorrendo le strette e tranquille vie che conservano i pochi segni del glorioso passato. Si, i pochi segni: Frosinone tra tutti i capoluoghi di provincia d’Italia, al termine del conflitto risultò il più danneggiato!! E gli stessi palazzi simbolo, quali la Cattedrale e il Palazzo del Governo, altro non sono che la ricostruzione del dopoguerra.
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Alcuni argomenti, a volte, ai più possono apparire frivoli. Ma forse non lo sono. 16 maggio 2015, questa data a Frosinone non la dimenticheranno mai, né gli sportivi più appassionati e focosi né tantomeno coloro che di sport proprio non interessa niente: il Frosinone Calcio è promosso per la prima volta in Serie A. Inutile raccontare delle incredibili feste che coinvolsero l’intera provincia. Ma aldilà del puro aspetto sportivo, fa piacere osservare che tale evento portò notorietà, visibilità e stima, a livello nazionale, all’intera città e molti connazionali che prima non lo sapevano, ebbero modo di scoprire la precisa collocazione della nostra provincia sul territorio dello Stato italiano……. Probabilmente anche queste situazioni possono contribuire alla crescita di un territorio.


            Elenco dei monumenti
  • Palazzo del Governo - edificato dove sorgeva la Rocca del ‘500, costruito tra il 1825 e il 1840 quale Delegazione Apostolica, della rocca conserva il portale, ristrutturato dopo i bombardamenti, alcuni arredi provengono dalla Reggia di Caserta

  • Palazzo della Provincia - costruito tra il 1930 e il 1933, neoclassico

  • Palazzo Pietro Tiravanti - realizzato tra il 1925 e il 1929, neoclassico, sede Accademia di Belle Arti, costruito inizialmente come sede delle scuole elementari, Pietro Tiravanti cadde in Libia nel corso della Prima Guerra Mondiale

  • Cattedrale Santa Maria Assunta - di origine paleocristiana, trasformata in epoca medioevale, primo documento del 1147, ricostruita tra il 1732 e il 1745, rifatta nelle stesse forme dopo i  notevoli danni subiti nel corso dell’ultimo conflitto, campanile romanico; all’interno le statue bronzee dei due papi nativi della città e numerose opere pittoriche del ‘900

  • Chiesa Abbaziale San Benedetto - del 1134, ricostruita tra il 1750 e il 1797, del tardobarocco, riedificata dopo i bombardamenti, all’interno tele dal ‘600 all’’800

  • Chiesa Santa Lucia - del 1840, neoclassica, ricostruita dopo l’ultimo conflitto

  • Chiesa Madonna delle Grazie e San Gerardo

  • Chiesa Santissima Annunziata - distrutta dai bombardamenti, ricostruita anni ’50
  • Chiesa San Magno - del IX secolo, la forma odierna risale al restauro del 1747
  • Porta Campagiorni - detta anche di Campania o Napoletana

  • Porta Romana oggi Porta Garibaldi

  • Museo Archeologico - raccoglie reperti sparsi nel territorio

Altro da visitare fuori dal centro storico

nella parte bassa della città vi sono:

  • resti Anfiteatro romano - venuti alla luce solo nel 1965, realizzato tra il I e II secolo d.C.
  • Santuario Madonna della Neve - in origine cappella rurale, consacrata nel 1678, ricostruita negli anni ‘50
  • Grattacielo L’Edera - edificato negli anni ’60, alto 90 metri

  • Villa Comunale - nella parte bassa della città, restauro ultimato nel 2002
  • Parco del Matusa - realizzato sul sito del vecchio Stadio Matusa

            Brevi cenni di storia
Sostenne la Lega Ernica durante le lotte del 306 a.C. contro Roma; dopo la sconfitta parte dei suoi territori passarono a Ferentino (alleata di Roma) e i capi rivoltosi, trasferiti a Roma, vennero decapitati in pubblico.
In epoca romana combattè con coraggio contro l’esercito di Annibale meritando l’appellativo di “Bellator Frusino” (combattente) orgogliosamente riprodotto ancora oggi nel suo stemma comunale. Nel periodo repubblicano fu municipio, con diritto di voto, e nel periodo imperiale divenne colonia. La sua posizione al centro della valle e le numerose arterie stradali che da qui potevano dipartirsi in tutte le direzioni conferirono all’antica città importanza strategica ed economica.
Come tutti gli altri paesi di questo territorio, nell’Alto Medioevo la città dovette sopportare le invasioni barbariche subendo saccheggi e devastazioni. Dal XIII secolo, alternandosi ad altre città della provincia quali Anagni, Priverno e soprattutto Ferentino, fu sede del Rettorato della Provincia di Campagna e Marittima. Dopo il Trattato di Cave del 1557, la sede rimase a Frosinone e lo stesso territorio assunse il nome di Delegazione di Frosinone.
La città entrò nel Regno d’Italia il 17 settembre 1870; tre giorni dopo ci fu la Presa di Porta Pia.
Nel 1927 venne costituita la Provincia di Frosinone.

campanile della Cattedrale

Santi Ormisda e Silverio nella Cattedrale

            Qualche notizia
La città di Frosinone nel corso dell’ultimo conflitto mondiale subì ben 56 bombardamenti. Inevitabilmente tanta fu la devastazione ed il vecchio centro abitato, in prevalenza settecentesco, venne pressoché semidemolito. E con le mura scomparve gran parte del patrimonio artistico. La città “vecchia” che oggi osserviamo, in prevalenza altro non è che la ricostruzione post bellica. Nei palazzi di maggior pregio, si sono mantenute le originarie forme.
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Frosinone diede i natali a due papi: Ormisda (514-523) e Silverio (536-537). La curiosità sta nel fatto che è l’unico caso nella storia in cui due pontefici furono padre e figlio. Neanche a dirlo, naturalmente oggi sono i patroni della città.
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Ai piedi del colle ove si sviluppò l’antica Frusino scorre il Fiume Cosa. Grazie ad esso per secoli fu possibile avere l’approvvigionamento di acqua nell’antico borgo. Ma questo solo per merito del duro lavoro delle donne che faticosamente la trasportavano usando le caratteristiche conche. Papa Pio IX, in visita alla città nel 1863, capì il disagio e stanziò i fondi per la realizzazione della macchina per trasportare l’acqua in alto. Nel 1869, per mezzo di una pompa a vapore, il prezioso liquido giungeva nel cortile del Palazzo Apostolico (oggi Prefettura). Da dire però che la quantità di acqua non era sufficiente e il lavoro delle donne continuò fino al 1950 circa.
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La fondazione del Liceo Classico di Frosinone è legata ad uno dei tanti drammatici eventi storici che si verificarono nel corso della “Grande Guerra”: era il 18 maggio 1916 ed il giovanissimo soldato Norberto Turriziani perdeva la vita nel Vicentino in uno scontro a fuoco contro l’esercito nemico. In seguito a ciò, il padre, Antonio Turriziani podestà della città, decise di donare le somme necessarie per la costruzione e l’istituzione del Regio Liceo Ginnasio.
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Raccontando della città, non si può non citare “l’Alberata”, il tratto urbano della via Casilina che dalla città bassa conduce a quella alta. Caratterizzata da decine di platani, ormai di considerevoli dimensioni, sale tortuosa in una piacevole passeggiata che attraversa i luoghi ove un tempo vi erano giardini e frutteti.

 

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