18 marzo, 2022

 

ARPINO
altezza m. 447
abitanti 7020 circa

 

            Come arrivare
In autostrada si esce al casello di Ceprano. Si seguono le indicazioni per Sora/Arce e ci si immette sulla SS6 Casilina. Dal casello, dopo 10 chilometri, ad Arce si lascia la Casilina e si gira verso Sora/Avezzano. Altri 2/3 chilometri e si arriva a Fontana Liri Inferiore. Dalla piazza centrale del paese inizia la strada per Arpino.

            Presentazione
La cittadina vanta origini antichissime. I resti esposti nella piazza centrale lo dimostrano ampiamente; in particolare si tratta di un tratto di strada con pavimentazione basolata così come solo gli ingegnosi Romani sapevano realizzare, oltre duemila anni or sono. E i personaggi storici che qui nacquero contribuirono con la loro saggezza ed abilità a dare fama e gloria alla potente Roma (sopra tutti Caio Mario e Marco Tullio Cicerone).
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E’ Piazza Municipio la piazza a cui si fa riferimento. Rappresenta il centro della cittadina in tutti i sensi. Essenzialmente luogo di incontri, vi prospettano i maggiori edifici civili e religiosi. Elegante, accogliente, un vero salotto a cielo aperto. Testimonianza di un centro abitato che nonostante la posizione decentrata, lontana dalle grandi vie di comunicazione, riesce a mantenere integra la propria vivacità e la propria identità. E non tralascia l’aspetto culturale con l’evento del Certamen che si ripete ogni anno. Meritevoli di visita i vicoli cittadini costeggiati dai numerosi palazzi signorili, nonché dalle chiese, anch’essi a ricordare di un passato ricco e prosperoso.
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Chi decide di visitare Arpino non può non recarsi sulla Civitavecchia, l’antica acropoli che mantenne la funzione di centro fortificato anche in epoca medioevale. Contraddistinta da lunghi tratti di mura megalitiche, custodisce un Arco a sesto acuto, coevo alle mura, di fattezza unica.

            Elenco dei monumenti

  • Chiesa San Michele Arcangelo - costruita sul sito di un tempio pagano probabilmente dedicato ad Apollo e alle Muse; originaria dei primi secoli del Cristianesimo, venne restaurata in forme barocche nel ‘7-800. All’interno: sull’altare maggiore una tela del Cavalier d’Arpino (in chiesa dell’artista arpinate del ‘600 vi sono anche altre opere); del ‘700 vi sono l’organo, il pulpito in legno e il battistero; alcuni affreschi risalgono all’VIII-IX secolo; nella navata destra vi è una      Croce stazionale di scuola toscana del ‘300

  • Chiesa Santa Maria Assunta di Civita - costruita sul sito di un tempio pagano dedicato a Mercurio Lanario; originaria dei primi secoli del Cristianesimo, il primo documento è del 1038, venne rifatta alla fine del ‘700 in stile barocco, altri interventi sono stati eseguiti nel ‘900. All’interno: statua lignea dell’Assunta risalente al medioevo, numerose tele di cui due del Cavalier d’Arpino, nell’abside le statue di San Pietro e San Paolo di inizio ‘900

  • Chiesa Sant’Andrea - prima notizia 1084, ricostruita nel ‘200, restaurata nel 1533 e nel 1780, pala dell’altare maggiore del Cavalier d’Arpino, pulpito ed organo del ‘600
  • Monastero delle benedettine - prime notizie del 1249, adiacente la Chiesa Sant’Andrea, ospita le suore di clausura
  • Palazzo Boncompagni -  in piazza centrale, a forma di “elle”, l’aspetto odierno è di inizio ‘800

  • Palazzo del Tulliano -  in piazza centrale, ospita il Liceo Ginnasio, aspetto attuale del 1890 dovuto all’unione di preesistenti edifici tra cui il seicentesco convento di suore

  • Palazzo Iannuccelli - su Via Aquila Romana
  • Palazzo Cesari - del ‘600, residenza del pittore Giuseppe Cesari detto Cavalier d’Arpino
  • Palazzo Quadrini Borromeo - in Corso Tulliano, della seconda metà dell’800
  • Palazzo Sangermano - in Corso Tulliano
  • Palazzo Quadrini - nel quartiere Civita
  • Palazzo Morricone - nel quartiere Civita
  • Palazzo Incagnoli - nel quartiere Civita
  • Palazzo Battiloro - nel quartiere Civita, chi oltrepassava le catene poste davanti l’ingresso otteneva il diritto d’asilo (vedi sotto)

  • Castello Ladislao - prima notizia in un documento di Carlo d’Angiò del 1269, fu ingrandito dal Re di Napoli Ladislao d’Angiò-Durazzo che nel 1409 vi soggiornò

  • Chiesa Santa Maria di Loreto - poco distante dal castello
  • Decumano romano - antica strada romana nella piazza centrale

  • tratto di strada romana in Via dell’Aquila Romana
  • Porta Napoli

  • Porta del Ponte
  • Fontana dell’Aquila - XVII secolo

Altro da visitare fuori dal centro storico

  • Civitavecchia - l’Acropoli:

-         Mura ciclopiche - di epoca romana o pre-romana
 Arco a sesto acuto - dello stesso periodo delle mura ciclopiche

-         Torre di Cicerone - medioevale

-       Chiesa San Vito - del ‘500 
-    Chiesa SS. Trinità - del 1720, per volere del cardinale Giuseppe Pesce, privata
w   Santuario San Girolamo - a mezza costa tra Arpino centro e Civitavecchia

            Brevi cenni di storia
Sull’acropoli di Civitavecchia un primo nucleo già esisteva in epoca preromana sotto il dominio dei Volsci prima e dei Sanniti dopo. In epoca romana, in particolare nel periodo repubblicano, conobbe il suo miglior periodo.
Nel 702 i Longobardi di Gisulfo I, duca di Benevento, occuparono Arpino, Sora ed Arce.
Dopo il Mille arrivarono i Normanni. Nel ‘200 il borgo fu coinvolto nelle lotte tra Papato e Svevi; quest’ultimi lo devastarono nel 1229 e nel 1252 (in questa seconda circostanza vennero cancellate preziose tracce dell’antichità).
Durante il XIV secolo, sotto il regno dei D’Angiò, appartenne agli Etendard (italianizzati in Stendardo) e ai Cantelmo.
Nel 1409, grazie al Re di Napoli Ladislao, Arpino divenne città autonoma, non più limitata dai vincoli feudali; lo stesso Ladislao spesso soggiornò nel castello che ancora oggi porta il suo nome. Alla fine del secolo passò ai D’Avalos che si erano precedentemente imparentati con i De Aquino.
Il 05 maggio 1583 Giacomo Boncompagni, figlio di Papa Gregorio XIII e già duca di Sora, acquistò da Alfonso d’Avalos de Aquino i borghi di Arpino, Aquino e Roccasecca. La famiglia Boncompagni ne tenne il possesso fino al 12 agosto 1796, data in cui tutti questi territori tornarono in possesso del Regio Demanio.

il quartiere che si affaccia sulla piazza

            Qualche notizia
Ad Arpino nell’anno 156 a.C. nacque Caio Mario, uomo militare e politico. Fu eletto Console di Roma ben sette volte; nessun’altro venne eletto così tanto.
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Nel 106 a.C. ad Arpino nacque un altro “grande” della storia romana: Marco Tullio Cicerone, scrittore, oratore, filosofo, nonché politico.
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Nei primi anni del Novecento venne demolita una consistente porzione del Palazzo Cesari. Ciò avvenne in quanto era necessario realizzare un comodo accesso alla cittadina sul versante nord, in direzione Sora ed Isola del Liri.
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Ogni anno ad Arpino si svolge il “Certamen Ciceronianum Arpinas”: E’ organizzato dal Centro Studi Umanistici “Marco Tullio Cicerone”. Vi partecipano studenti inscritti all’ultimo anno di Liceo Classico provenienti da ogni parte del mondo. Questi devono impegnarsi a tradurre e commentare brani estratti dalle opere di Cicerone. I migliori vengono premiati in una cerimonia finale che si svolge nella centrale Piazza Municipio.
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Il Palazzo Battiloro, nel quartiere Civita, conserva una peculiarità: ai lati del portale vi è murata una catena. Questa vi venne fatta apporre dal Re di Napoli Carlo III in occasione di una sua visita avvenuta nel 1744. La catena simboleggiava il diritto di asilo. In pratica tutti coloro che non volevano essere sottoposti al giudizio locale si rifugiavano nell’edificio per essere poi giudicati direttamente dalla giurisdizione del sovrano.
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Ad Arpino, con l’avvento dell’industrializzazione, furono installati diversi lanifici. I primi impianti vennero realizzati dal tecnico francese Baduel; i suoi tentativi andarono falliti, ma egli, grazie alle sue innovative tecnologie, ebbe il grande merito di aver aperto la strada al nuovo settore. Già a metà ‘700 un quarto degli arpinati lavorava nell’industria laniera. Nell’800 si ebbe un incremento della produzione e ad Arpino si raggiunse il ragguardevole numero di ben quaranta fabbriche. Ma con l’Unità d’Italia mutarono gli equilibri a seguito del nuovo assetto territoriale che spostava gli interessi economici verso il nord. Gli effetti, purtroppo, furono devastanti: i lanifici arpinati entrarono in crisi e, nonostante le manifestazioni di protesta degli operai, furono destinati alla chiusura. Da ricordare che, nel miglior periodo, anche il Castello Ladislao fu coinvolto: venne ulteriormente ingrandito e divenne sede del lanificio Ciccodicola.
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La città di Cicerone, uomo di cultura, si è distinta anche nell’attività della tipografia, non a caso collegata al mondo della cultura. Il maggior sviluppo si ebbe tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900. Tra tutte le tipografie quella con il maggior numero di dipendenti fu la “Tipografia Arpinate”.
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Dalla seconda metà dell’800 alla metà del ‘900 Arpino ha avuto un’importante scuola di maestri liutai, specializzati nella costruzione di mandolini prima e di violini e chitarre dopo. Il maestro più illustre fu Luigi Embergher; altro grande liutaio fu Domenico Cerrone, suo allievo.
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Che il territorio del frusinate sia molto bello, sotto tutti i punti di vista, è noto (in realtà non a molti, purtroppo); così come è noto che coloro stessi che vi vivono non lo apprezzino e valorizzino come invece meriterebbe. Fortunatamente, al contrario, c’è gente che si parte da lontane terre per venire a vivere in queste zone, apprezzandone la natura, l’ambiente, il clima, l’arte, la cultura, la cucina. Ad Arpino, in particolar modo, tale fenomeno si è manifestato in maniera evidente nell’ultimo decennio. Numerosi sono i cittadini che hanno abbandonato la loro patria per venire a godersi le meraviglie di quest’angolo della bell’Italia: inglesi, americani, scandinavi, se non addirittura australiani! E per chi si dovesse trovare nell’elegante piazza centrale di sera a passeggiare sarà normale sentir parlare in lingua straniera.

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