06 marzo, 2022

 

SANT’ELIA FIUMERAPIDO
altezza m. 120
abitanti 6010 circa

            Come arrivare
Percorrendo l’Autostrada A1, si esce al casello con l’indicazione di Cassino. Seguendo la segnaletica si prosegue costantemente con direzione Sora/Avezzano (inizialmente anche Cassino). Dal casello autostradale all’uscita per Sant’Elia Fiumerapido occorre percorrere km 9,2 di superstrada. Altri 2 chilometri e si arriva in paese.

            Presentazione
Piazza Enrico Lisi è il centro di Sant’Elia Fiumerapido. Fiancheggia la SP132, la strada che dalla superstrada Cassino/Sora conduce direttamente in paese (e prosegue per Vallerotonda). Adornata da orologio civico, vi prospetta l’elegante Palazzo Comunale; al centro una semplice fontana con ampia vasca circolare per abbellire.

Vicinissimo la piazza si trova l’alberata Villa Comunale, con un largo vialone centrale e la Chiesa di San Sebastiano in fondo.

Ma per vedere qualcosa di artisticamente rilevante bisogna recarsi nella parte di paese retrostante il municipio ove si può ammirare l’antichissima Chiesa di Santa Maria la Nova. Il grosso edificio religioso è preceduto da una doppia scalinata, ha una meridiana sulla facciata ed è costituito da tre navate. Purtroppo anche questo paese subì la furia devastante dell’ultimo conflitto mondiale e venne semidistrutto.

            Elenco dei monumenti

  • Chiesa Santa Maria la Nova - del 1250, ampliata nel ‘700; all’interno vicino l’altare del Rosario tavole lignee rotonde del ‘600, sugli altari di San Giuseppe e delle Anime del Purgatorio tele del ‘700, a sinistra del presbiterio altorilievo del ‘400, coro in noce di metà ‘700, gli affreschi della volta sono del 1908

  • Chiesa San Sebastiano - del 1571 la prima notizia documentata, all’interno statue del ‘700 tra cui Madonna della Cintura

  • Palazzo Comunale - in questo luogo c’era la primitiva Chiesa di San Biagio, all’interno del  comune ancora si possono osservare delle parti di essa, cessò la sua funzione religiosa a fine ‘800, era la chiesa principale del paese

  • Porta Portella - del 1230 circa, di fronte la Chiesa di Santa Maria la Nova

  • ruderi Chiesa San Cataldo

 

Altro da visitare fuori dal centro storico

  • Chiesa Santa Maria Maggiore - XI secolo
  • Santuario di Casalucense - XIX secolo
  • Chiesa Santa Maria dell’Ulivo - XVII secolo

            Brevi cenni di storia
Nel 990 l’Abate Mansone, successore di Aligerno, diede origine alla costruzione di un piccolo nucleo abitato ove oggi è situato il paese di Sant’Elia. Poco distante, vicino il Fiume Rapido, vi era una chiesetta dedicata al Santo. Questa era stata costruita nell’VIII secolo ma era stata distrutta dai Saraceni durante le loro incursioni dell’859 e dell’866. Poco prima del Mille venne ricostruita; oggi non esiste più in quanto venne definitivamente distrutta nel corso del ‘400 durante le guerre tra Angioini ed Aragonesi.
Tutta la storia del borgo antico è strettamente collegata a Montecassino; infatti Sant’Elia fece sempre parte dei suoi territori conosciuti come Terra di San Benedetto. 

facciata della Chiesa Santa Maria la Nova

interessante porta

            Qualche notizia
Il nome attuale deriva dal Regio Decreto del 1862 che, all’originario Sant’Elia, aggiunse il termine Fiumerapido (Rapido è il nome del fiume che scorre nelle vicinanze).
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Sul territorio di Sant’Elia nel tempo sono stati rinvenuti molti reperti archeologici, a testimonianza che queste zone erano abbondantemente abitate in epoca preromana e soprattutto in epoca romana. In particolare i resti si riferiscono a: mura poligonali, acquedotto romano, parti di edifici tra cui colonne, epigrafi in latino, il Ponte Lagnaro, il ponte di Sant’Elia Vecchio.
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Le acque del Rapido sono sempre state una fondamentale risorsa per le genti che hanno abitato questi luoghi sin dai tempi più remoti. Grazie ad esse, nei secoli scorsi, in queste terre sorsero cartiere e mulini. Successivamente parte delle acque vennero incanalate e favorirono la costruzione di centrali idroelettriche. Sempre abbondanti, superfluo aggiungerne il massiccio utilizzo nel campo dell’agricoltura.
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Dove oggi c’è il Municipio, un tempo vi era la chiesa principale del paese che era dedicata a San Biagio. L’ampliamento del comune né inglobò le mura. Vi sono alcune parti (poche) che si possono ammirare ancora oggi; in particolare il soffitto a volta dell’Ufficio Anagrafe decorato con affreschi. Di fianco, vi era Porta Napoli, l’accesso meridionale del borgo.

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