SANT’ELIA FIUMERAPIDO
altezza m. 120
abitanti 6010 circa
altezza m. 120
abitanti 6010 circa
Come
arrivare
Percorrendo l’Autostrada A1, si esce al casello con l’indicazione di Cassino. Seguendo la segnaletica si prosegue costantemente con direzione Sora/Avezzano (inizialmente anche Cassino). Dal casello autostradale all’uscita per Sant’Elia Fiumerapido occorre percorrere km 9,2 di superstrada. Altri 2 chilometri e si arriva in paese.
Percorrendo l’Autostrada A1, si esce al casello con l’indicazione di Cassino. Seguendo la segnaletica si prosegue costantemente con direzione Sora/Avezzano (inizialmente anche Cassino). Dal casello autostradale all’uscita per Sant’Elia Fiumerapido occorre percorrere km 9,2 di superstrada. Altri 2 chilometri e si arriva in paese.
Presentazione
Piazza Enrico Lisi è il centro di Sant’Elia
Fiumerapido. Fiancheggia la SP132, la strada che dalla superstrada Cassino/Sora
conduce direttamente in paese (e prosegue per Vallerotonda). Adornata da
orologio civico, vi prospetta l’elegante Palazzo Comunale; al centro una
semplice fontana con ampia vasca circolare per abbellire.
Vicinissimo la piazza si trova l’alberata Villa
Comunale, con un largo vialone centrale e la Chiesa di San Sebastiano in fondo.
Ma per vedere qualcosa di artisticamente rilevante bisogna recarsi nella parte di paese retrostante il municipio ove si può ammirare l’antichissima Chiesa di Santa Maria la Nova. Il grosso edificio religioso è preceduto da una doppia scalinata, ha una meridiana sulla facciata ed è costituito da tre navate. Purtroppo anche questo paese subì la furia devastante dell’ultimo conflitto mondiale e venne semidistrutto.
Elenco dei monumenti
- Chiesa Santa Maria la Nova - del 1250, ampliata nel ‘700; all’interno vicino l’altare del Rosario tavole lignee rotonde del ‘600, sugli altari di San Giuseppe e delle Anime del Purgatorio tele del ‘700, a sinistra del presbiterio altorilievo del ‘400, coro in noce di metà ‘700, gli affreschi della volta sono del 1908
- Chiesa San Sebastiano - del 1571 la prima notizia documentata, all’interno statue del ‘700 tra cui Madonna della Cintura
- Palazzo Comunale - in questo luogo c’era la primitiva Chiesa di San Biagio, all’interno del comune ancora si possono osservare delle parti di essa, cessò la sua funzione religiosa a fine ‘800, era la chiesa principale del paese
- Porta Portella - del 1230 circa, di fronte la Chiesa di Santa Maria la Nova
- ruderi Chiesa San Cataldo
Altro da
visitare fuori dal centro storico
- Chiesa Santa Maria Maggiore - XI secolo
- Santuario di Casalucense - XIX secolo
- Chiesa Santa Maria dell’Ulivo - XVII secolo
Brevi cenni
di storia
Nel 990 l’Abate Mansone, successore di Aligerno, diede
origine alla costruzione di un piccolo nucleo abitato ove oggi è situato il
paese di Sant’Elia. Poco distante, vicino il Fiume Rapido, vi era una chiesetta
dedicata al Santo. Questa era stata costruita nell’VIII secolo ma era stata
distrutta dai Saraceni durante le loro incursioni dell’859 e dell’866. Poco
prima del Mille venne ricostruita; oggi non esiste più in quanto venne
definitivamente distrutta nel corso del ‘400 durante le guerre tra Angioini ed
Aragonesi.
Tutta la storia del borgo antico è strettamente collegata a Montecassino; infatti Sant’Elia fece sempre parte dei suoi territori conosciuti come Terra di San Benedetto.
Tutta la storia del borgo antico è strettamente collegata a Montecassino; infatti Sant’Elia fece sempre parte dei suoi territori conosciuti come Terra di San Benedetto.
facciata della Chiesa Santa
Maria la Nova
interessante porta
Qualche notizia
Il nome attuale deriva dal Regio Decreto del 1862 che,
all’originario Sant’Elia, aggiunse il termine Fiumerapido (Rapido è il nome del
fiume che scorre nelle vicinanze).
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Sul territorio di Sant’Elia nel tempo sono stati
rinvenuti molti reperti archeologici, a testimonianza che queste zone erano
abbondantemente abitate in epoca preromana e soprattutto in epoca romana. In
particolare i resti si riferiscono a: mura poligonali, acquedotto romano, parti
di edifici tra cui colonne, epigrafi in latino, il Ponte Lagnaro, il ponte di
Sant’Elia Vecchio.
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Le acque del Rapido sono sempre state una
fondamentale risorsa per le genti che hanno abitato questi luoghi sin dai tempi
più remoti. Grazie ad esse, nei secoli scorsi, in queste terre sorsero cartiere
e mulini. Successivamente parte delle acque vennero incanalate e favorirono la
costruzione di centrali idroelettriche. Sempre abbondanti, superfluo
aggiungerne il massiccio utilizzo nel campo dell’agricoltura.
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Dove oggi c’è il Municipio, un tempo vi era la chiesa
principale del paese che era dedicata a San Biagio. L’ampliamento del comune né
inglobò le mura. Vi sono alcune parti (poche) che si possono ammirare ancora
oggi; in particolare il soffitto a volta dell’Ufficio Anagrafe decorato con
affreschi. Di fianco, vi era Porta Napoli, l’accesso meridionale del borgo.
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