06 marzo, 2022

 

SAN VITTORE DEL LAZIO
altezza m. 210
abitanti 2570 circa

            Come arrivare
San Vittore del Lazio ha un casello autostradale sul proprio territorio con l’indicazione del paese stesso. È la prima uscita a sud di Cassino e l’’ultima in territorio laziale; subito dopo è Campania. Dal casello, meno di cinque chilometri su percorso molto semplice e si arriva in paese.

            Presentazione
San Vittore del Lazio, a breve distanza dalla direttrice della Casilina, si pone sul confine con il territorio campano e, più internamente, con quello molisano. Non per altro, sulla vetta della “sua” montagna, Monte Sambucaro, vi è il confine fra le tre regioni. Il paese, rialzato dalla sottostante valle, dispone di un bel terrazzo panoramico sistemato con giardini e vialetti e collocato tra la Torre Civica e la Chiesa parrocchiale di Santa Maria della Rosa; è la parte migliore del borgo. Poco più in basso, leggermente defilato, si può visitare il monumento probabilmente di maggior pregio del centro storico: la Chiesa di San Nicola.
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Per raggiungere Monte Sambucaro bisogna inoltrarsi nelle zone interne, in direzione della Frazione Radicosa. Con grande sorpresa, dopo pochi chilometri, si scopre che si sta attraversando una stretta valle selvaggia ed impervia, solcata da un profondo canalone su cui a mezza costa corre la strada che conduce verso la frazione. L’ambiente è straordinario ed ammirarlo vale quanto affrontare (per chi lo desidera) la successiva salita a piedi per il Sambucaro. 

            Elenco dei monumenti

  • Chiesa San Nicola - probabilmente del X secolo, all’interno affreschi dall’XI al XIV secolo

  • Chiesa Santa Maria della Rosa - del ‘500, più volte ricostruita

  • Arco d’ingresso al castello - in Piazza Municipio

  • Torre Civica

  • Supportico

  • resti di mura di cinta e di qualche torre - inizialmente le torri erano 23 con base circolare o quadrata
  • Fontana in piazza Municipio - di fine ‘800

Altro da visitare fuori dal centro storico

  • Chiesa Maria SS. Del Rosario - nella contrada montana della Radicosa, costruita dagli abitanti stessi nel 1880
  • Chiesa di San Sebastiano - facciata e affreschi del ‘500
  • Mura poligonali - di origine sannitica, alle falde del Monte Sambucaro

            Brevi cenni di storia
Probabilmente il primo nucleo abitato nacque tra il IX e il X secolo quando si iniziò a costruire intorno ad una chiesa benedettina. La prima testimonianza documentata risale all’anno 1057; si tratta di un atto in cui si conferma l’appartenenza del luogo al Monastero di San Benedetto.
Nel corso del XV secolo il castello passò alla famiglia Mancini di Venafro. Quando questi si estinsero gli subentrarono i Mancini del ramo di Napoli, all’epoca Marchesi di Fusignano. Nei secoli successivi furono loro i signori del borgo ma senza mai risiedervi. Questo fino all’800, quando il Conte Antonio Mancini ereditò tutte le proprietà della famiglia in Terra di Lavoro e trasferì la propria residenza in quel di San Vittore.

arco con incastri particolari

San Vittore visto dalle pendici di Monte Sambucaro
in alto a destra si scorge Montecassino

            Qualche notizia
Così come tanti altri comuni dell’appena costituito Regno d’Italia, anche San Vittore dovette modificare il proprio nome per non essere confuso con altri centri del nord. Nell’ottobre del 1862 venne così deciso di aggiungere le parole “del Lazio” in quanto in antichità il sito era comunemente chiamato “Castello del Lazio”. Fin qui nessuna novità; ma qual è la curiosità. In quel periodo San Vittore ricadeva in territorio Campano in quanto appartenente alla Terra di Lavoro! Solo nel 1927 passò effettivamente alla Regione Lazio con l’assegnazione alla Provincia di Frosinone.
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Nell’Alto Medioevo giunsero in paese e vi si stabilirono gruppi di greci. Questi formarono un quartiere fuori le mura edificando tra l’altro l’antica Chiesa di San Nicola.

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