VALLECORSA
altezza m. 350
abitanti 2050 circa
altezza m. 350
abitanti 2050 circa
Come
arrivare
Percorrendo l’Autostrada A1, si esce al casello con
l’indicazione di Frosinone. Si prende verso destra la SR156 Monte Lepini con
direzione Latina/Terracina/Ceccano. Meno di tre chilometri e si svolta a
sinistra, verso Ceccano; l’incrocio è ben segnalato. Dopo 6 chilometri si
arriva a Ceccano. Si attraversa il paese senza mai svoltare, proseguendo (dove
segnalato) verso Amaseno/Vallecorsa/Gaeta. Percorrendo la SR637 si arriva a Vallecorsa
dopo altri 17 km.
Provenendo da Napoli, sempre percorrendo l’A1, bisogna invece uscire al casello di Ceprano. Da qui, si seguono le indicazioni per Castro dei Volsci e successivamente per Vallecorsa. Dal casello autostradale si arriva nel centro abitato percorrendo 19,5 km.
Provenendo da Napoli, sempre percorrendo l’A1, bisogna invece uscire al casello di Ceprano. Da qui, si seguono le indicazioni per Castro dei Volsci e successivamente per Vallecorsa. Dal casello autostradale si arriva nel centro abitato percorrendo 19,5 km.
Presentazione
Posizionata in una delle valli degli Ausoni, tra i
monti, su una delle strade che va verso il mare per chi proviene
dall’entroterra del frusinate. Vallecorsa è rinomata per i suoi uliveti e ciò
lo si capisce subito leggendo le indicazioni stradali poste all’ingresso del
paese che la citano come “Città dell’olio”. E inoltre, sulle stesse indicazioni,
si legge che il territorio vallecorsano ha meritato il titolo di “Paesaggio
Storico Rurale d’Italia”; questo grazie ai terrazzamenti collinari, i classici
muretti a secco diffusissimi sulle nostre colline, realizzati con una maestria
e una precisione da lasciare meravigliati, quasi stupiti. L’unione dei secolari
ulivi, contorti e scortecciati, con la bianca pietra calcarea, squadrata e
armoniosamente modellata sul declivio della montagna, crea un paesaggio unico,
inconfondibile, un marchio del territorio.
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Visitando il centro abitato si intuisce, dalla
fattura dei palazzi, delle chiese, delle porte d’ingresso al borgo, dei
portali, delle volte, degli archi, che un tempo questa doveva essere una
comunità numerosa, attiva, dinamica, produttiva. Sicuramente vivaci e redditizi
dovevano essere anche i commerci in considerazione della posizione privilegiata,
sulla rotta dei traffici tra entroterra
e costa (al contrario oggi si trova in posizione defilata). Vallecorsa, un
altro borgo da visitare e da scoprire. Elenco dei monumenti
- Castello/Palazzo - primo documento del 1072, oggi profondamente trasformato è diviso in abitazioni private
- Chiesa San Martino - dell’XI secolo, romanica, primo documento del 1308, nei secoli vari restauri, campanile del 1805; all’interno crocifisso ligneo del ‘600, dipinti del ‘700, affresco della Madonna della Sanità a cui il popolo è molto devoto (festeggiata la quarta domenica di luglio)
- Chiesa San Michele Arcangelo - molto antica, di origine incerta, ristrutturata più volte, la forma attuale è del 1624, a navata unica, all’interno statua lignea del santo del ‘700, tele del ‘600, polittico del ‘500
- Chiesa Sant’Antonio
- Chiesa Santa Maria
- Porta Missoria - gotica, all’interno gli “Scaluni” una scalinata di accesso all’abitazione dei Signori
- Porta de Suso - gotica, di su
- Porta Sant’Antonio o Sant’Angelo - gotica, scultura che raffigura San Michele Arcangelo
- il Baglio - antico edificio pubblico in piazza Sant’Angelo
- casa natale della Beata Maria de Mattias
- Scalinata dell’Arelle - inizia da Piazza Plebiscito (o Portanova) e prosegue oltre l’abitato verso la montagna
Altro da
visitare fuori dal centro storico
- Chiesa Santa Maria delle Grazie
- ruderi del Castello di Acquaviva - piccolo borgo abbandonato nel ‘400
- Pozzi le Prata - tre grandi pozzi che raccolgono acqua piovana, nel fondovalle, esistenti nel 1327
angoli caratteristici
Brevi cenni
di storia
La prima testimonianza risale all’anno 1072; in essa si
affermava che Castrum Valis Curse apparteneva a Littefreda, l’allora Duca di
Fondi, e veniva ceduto all’Abbazia di Montecassino. Appartenne poi ai Conti
dell’Aquila di Fondi dal 1091 al 1232.
In seguito i signori che governarono il borgo furono i Caetani (fino alla fine del ‘400) e i Colonna. Quest’ultimi furono i feudatari del territorio fino al 1816, tranne un periodo della seconda metà del XVI secolo (1549-1591), in cui il governo centrale amministrò direttamente il feudo.
In seguito i signori che governarono il borgo furono i Caetani (fino alla fine del ‘400) e i Colonna. Quest’ultimi furono i feudatari del territorio fino al 1816, tranne un periodo della seconda metà del XVI secolo (1549-1591), in cui il governo centrale amministrò direttamente il feudo.
Porta Missoria
abitazione con ingresso all’interno di Porta Missoria
Qualche notizia
Nel 1960, all’esterno della Chiesa Santa Maria delle Grazie,
il regista Vittorio De Sica girò le drammatiche scene del film “La Ciociara”
con l’attrice Sophia Loren (che meritò il Premio Oscar). Il film trattava degli
stupri che dovettero subire le donne di queste zone durante il passaggio delle
famigerate truppe alleate francesi composte da Marocchini dopo l’abbattimento
della Linea Gustav a Cassino.
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Nel 2012 in Italia venne istituito il Registro dei
Paesaggi Rurali Storici. Il primo territorio laziale ad esservi inscritto, nel
2017, è stato quello di Vallecorsa con i suoi pregiati uliveti. I
terrazzamenti, le cosiddette “macere”, perfettamente squadrati ed allineati,
vere e proprie opere d’arte, non potevano passare inosservati! Rientrare nel
Registro è fondamentale perché permette di accedere a sostegni legislativi ed
economici che consentono di mantenere tali ricchezze e di trasmetterle alle
future generazioni.
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