ISOLA DEL LIRI
altezza m. 217
abitanti 11.400 circa
altezza m. 217
abitanti 11.400 circa
Come
arrivare
Da Cassino si arriva direttamente con la superstrada
uscendo a Sora Sud oppure a Sora Centro. Da Frosinone si arriva prendendo la
superstrada Ferentino-Sora e uscendo in direzione Castelliri/Isola del Liri; si
prosegue quindi sulla Strada Regionale 214 per altri 5 km.
In autostrada si esce al casello di Ceprano. Si seguono le indicazioni per Sora/Arce e ci si immette sulla SS6 Casilina. Giunti ad Arce, dopo circa 10 km dal casello, si lascia la Casilina e si gira verso Sora/Avezzano. Altri 14 chilometri e si arriva ad Isola del Liri.
In autostrada si esce al casello di Ceprano. Si seguono le indicazioni per Sora/Arce e ci si immette sulla SS6 Casilina. Giunti ad Arce, dopo circa 10 km dal casello, si lascia la Casilina e si gira verso Sora/Avezzano. Altri 14 chilometri e si arriva ad Isola del Liri.
Presentazione
Tantissimi i palazzi realizzati tra il ‘600 e l’800
che hanno reso la cittadina elegante ed importante a dimostrazione di un
passato laborioso e produttivo, ricco di attività artigianali ed industriali.
Colpisce inevitabilmente la Cascata Grande al centro del paese,
esempio più unico che raro. E con essa i vari corsi d’acqua che dividono l’abitato in isola ed isolotto. Tanta acqua e tanti palazzi rendono il borgo unico nel suo genere rendendolo tra i più suggestivi del territorio. Mastodontico, dall’alto, sul bordo della cascata, il Palazzo Boncompagni incornicia i tetti del vetusto borgo isolano.
Elenco dei monumenti
- Castello/Palazzo Boncompagni/Viscogliosi - origine alto medioevo, prima menzione nel 1100, divenne residenza dei duchi di Sora con i Della Rovere nel XV secolo, dalla fine del ‘500 fu ampliato ed abbellito dai Boncompagni, dal 1924 appartiene alla famiglia Viscogliosi; nella Sala affreschi di fine ‘500, nel “Salone dei 18 paesi” stucchi raffiguranti i castelli appartenenti al ducato
- Chiesa Collegiata San Lorenzo - del 1630, barocca, facciata rifatta nell’800 con due nicchie contenenti le statue di San Pietro e San Paolo del 1960, portone in bronzo dello stesso periodo. All’interno dipinto del martirio di San Lorenzo alle spalle dell’altare, due tele poste sui lati dell’abside e sulla cupola affresco della Madonna di Loreto patrona della città, tre cappelle per lato decorate da stucchi e tele
- Chiesa Madonna delle Grazie - di inizio ‘700, è all’interno del castello ed è a base circolare; è sul sito della prima Chiesa di San Lorenzo danneggiata dal terremoto del 1656
- numerosi palazzi gentilizi
- Palazzo del Comune
- Villa Lefebvre oggi Villa Nota Pisani - di inizio ‘800, realizzata nello stile francese di quell’epoca, tra i suoi illustri ospiti vi fu anche il Re Ferdinando II di Borbone
- Villa Courrier oggi Palazzo Mancini (foto di copertina) - sull’isolotto di fronte Ponte Napoli, Giuseppe Courrier nel 1832 vi costruì la cartiera e la dimora
- ex Feltrificio Ippolito e Pisani - a fianco del Comune, grossa fabbrica prospiciente il fiume, dirimpetto la cascata, con terrazzo panoramico, ospita la Galleria di Eustachio Pisani ove frequentemente si svolgono mostre d’arte e fotografia
- Cascata Grande e Cascata del Valcatoio - alte 27 metri
Altro da
visitare fuori dal centro storico
- Torre Marica - XI secolo, situata sul Colle di San Sebastiano
- Torre Fullonica - XI secolo, in località Carnello
- Parco fluviale - percorso naturalistico che inizia da Ponte Roma, dentro Isola, e seguendo le sponde del Liri giunge ai confini con Sora nelle vicinanze della Basilica di San Domenico
Brevi cenni
di storia
Circa l’anno 1010 il gastaldo di Sora Pietro I Rachis assegnò
queste terre ai suoi figli; da qui il nome di Insula filiorum Petri. Un primo
documento che parla del castello, ovvero Castellum Insulae, risale al 1100
quando Papa Pasquale II in una Bolla pontificia elenca tutti i castelli e tutte
le chiese appartenenti alla Diocesi di Sora.
Inizialmente le fortificazioni poste ad Isola del Liri,
attuale castello ducale, vennero realizzate come avamposto a difesa della
vicina cittadina di Sora. Con il tempo il sito acquistò importanza e con
l’avvento dei Della Rovere (1472) divenne residenza dei Duchi di Sora. E così
proseguì con l’arrivo dei Boncompagni (1579). Fu Costanza Sforza, moglie di
Giacomo Boncompagni, a trasformare, tra la fine del ‘500 e l’inizio del ‘600,
la fortezza in residenza signorile.
Il mutare del corso della storia lo si intuisce anche dal susseguirsi dei nomi che nei secoli si sono succeduti ad indicare il nucleo abitato: Insula filiorum Petri, Isola di Sora, Isola presso Sora, Isola del Liri.
Il mutare del corso della storia lo si intuisce anche dal susseguirsi dei nomi che nei secoli si sono succeduti ad indicare il nucleo abitato: Insula filiorum Petri, Isola di Sora, Isola presso Sora, Isola del Liri.
tra i vicoli del centro storico
Qualche notizia
Costanza Sforza (1558-1617), dal 1576 moglie di Giacomo
Boncompagni, nel trasformare il castello in palazzo ducale volle realizzare
nelle adiacenze un parco a ridosso della cascata. Adornò le sale interne con
stucchi ed affreschi. Amante della cultura e dell’arte si adoperò per
sostenerla ed incentivarla.
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Ad Isola del Liri l’attività legata alla produzione della
carta ebbe impulso già dal ‘300. In seguito, viste le condizioni molto
favorevoli, arrivarono alcuni maestri cartari marchigiani che impiantarono
varie attività e tra queste è da ricordare la fabbrica di Ottavio Petrucci di
Fossombrone, operativa nel 1583. Ma è ad inizio ‘800 che il settore ebbe
notevole sviluppo; arrivarono i francesi che trasferirono qui le nuove tecniche
produttive. Il pioniere Carlo Antonio Berange, con altri, realizzò la Cartiera
del Fibreno. Tra “gli altri” vi fu Carlo Lefebvre che ebbe il merito di passare
dalla produzione manuale a quella meccanica; erano gli anni della rivoluzione
industriale inglese e il resto d’Europa ne veniva coinvolta.
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Importante fu anche lo sviluppo di lanifici e feltrifici. Il
primo lanificio venne realizzato nel 1805 da Clemente e Vittorio Simoncelli.
Naturalmente le nuove industrie avevano bisogno di tanta energia; e per questo
vennero costruite lungo il fiume le necessarie centrali idroelettriche.
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La presenza di tante industrie sul territorio favorì l’arrivo
di tanta gente in cerca di lavoro e per loro ad Isola Superiore venne
realizzato un nuovo centro abitato: il quartiere operaio di Borgonuovo. Tanto
fervore industriale portò a far conoscere la piccola cittadina come la
“Manchester d’Italia”.
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Isola è così chiamata perché il Fiume Liri, divaricandosi in
due rami prima di dar vita alle due splendide cascate e ricongiungendosi più a
valle, ha dato vita ad una vera e propria isola. Ma in questo fantastico gioco
di acque si è venuto a formare anche un ulteriore isolotto; su di esso domina
la Villa Courrier/Mancini.
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Sono tanti gli artisti, più o meno importanti, che hanno
dipinto il centro città con lo sfondo dominato dalla cascata e dal palazzo
ducale. Uno di questi dipinti (del 1793) è finito in mostra addirittura al
Louvre di Parigi; autore il francese Jean Joseph Xavier Bidault (1758-1846). Lo
stesso artista, che tanti viaggi in Italia fece per dipingerne le innumerevoli
bellezze, tornato ad Isola nel 1817, la ridipinse per esporla stavolta nei
saloni del Castello di Fontainebleau, tra le principali regge francesi e spesso
dimora dei sovrani transalpini (tra cui Napoleone).
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La Chiesa di San Lorenzo è testimone del più tragico evento
che la cittadina dovette subire nel corso della sua millenaria storia. Era il
12 maggio del 1799 e il centro abitato era invaso dalle truppe francesi. Molti
abitanti si rifugiarono nella chiesa credendo di trovare un sicuro rifugio. Non
fu così; 533 isolani, tra cui tante donne e bambini, vennero massacrati dai
soldati transalpini incuranti della sacralità del luogo. La chiesa fu riaperta
al culto solo il 1° gennaio del 1800: tanto ci volle per ripulirla dal sangue
dei poveri concittadini. L’evento è ricordato da una lapide posta all’ingresso.
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