MOROLO
altezza m. 397
abitanti 3270 circa
altezza m. 397
abitanti 3270 circa
Come
arrivare
Percorrendo l’Autostrada A1, si esce al casello con l’indicazione di Ferentino. Da qui Morolo dista quasi 9 chilometri. Su tutte le rotatorie e su tutti gli incroci che si incontrano il paese è sempre perfettamente indicato. È sufficiente seguire con attenzione le indicazioni.
Percorrendo l’Autostrada A1, si esce al casello con l’indicazione di Ferentino. Da qui Morolo dista quasi 9 chilometri. Su tutte le rotatorie e su tutti gli incroci che si incontrano il paese è sempre perfettamente indicato. È sufficiente seguire con attenzione le indicazioni.
Presentazione
Situato alle pendici dei Monti Lepini, è posto ad
un’altezza che comunque permette di dominare l’intera Valle del Sacco e, più in
fondo, di osservare parte della Valle del Liri. Morolo è tutto abbarbicato sul
fianco del monte e ha il centro situato nella parte alta dell’abitato. Ed è
proprio dove si parcheggia che il panorama offre la visuale più interessante e
suggestiva.
Passeggiando (in piano), dal parcheggio si arriva nella
piazzetta centrale in due minuti. Su di essa si affacciano il Municipio e la
chiesa parrocchiale, quest’ultima preceduta da doppia scalinata semicircolare e
breve terrazzo abbelliti da bianche balaustre. Volgendo lo sguardo verso l’alto
si osservano le alte mura del castello che fu dei Colonna.
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Morolo è paese noto agli escursionisti. Infatti,
dallo stesso parcheggio già sopra descritto, parte l’irta stradina che,
costeggiando la fortezza, conduce al sentiero di montagna che, dopo una lunga
salita, permette di conquistare la vetta di Sprone Maraoni (1316 m.). Da questa
cima (un caratteristico sperone roccioso facilmente identificabile percorrendo
l’autostrada tra Ferentino ed Anagni) il panorama sulla sottostante valle è
indiscutibilmente straordinario. Elenco dei monumenti
- Castello Colonna
- Chiesa Collegiata Santa Maria Assunta - prima notizia del 1264, la forma attuale è del 1620, il portale è del 1972, la cancellata del 1973, all’interno pavimento del 1942, nel presbiterio pala del 1750 e coro ligneo
- Chiesa San Pietro
- Fontana in piazza Ernesto Biondi - inaugurata 23-02-1889, fatta dagli scalpellini di San Donato Val Comino
- Porta d’accesso
- I Murales
Altro da
visitare fuori dal centro storico
- Chiesa Madonna delle Grazie (detta anche Madonna del Piano) - XVII secolo, in origine una cappella, nelle forme attuali dal 1909, vicino il cimitero, all’interno affresco della Madonna del ‘600
- Eremo Sant’Angelo - in montagna, vicino una grotta ai piedi di una rupe
Brevi cenni
di storia
In una bolla papale del 1088 si nomina oppidum Murolum; con
essa il luogo veniva dato in possesso al vescovo di Anagni.
Successivamente il feudo appartenne lungamente ad un ramo
della famiglia dei De Supino, staccatosi precedentemente dalla famiglia dei De
Comite.
Nel 1216 la Rocca di Morolo dovette subire l’assalto di
Giovanni, Conte di Ceccano, per rappresaglia ad un precedente attacco da lui stesso
subito. Oltre alla distruzione delle mura fu fatta strage di abitanti; ne
vennero ammazzati oltre quattrocento.
Verso la fine del Trecento si impadronirono del Castello i
Colonna. Nei secoli successivi Morolo appartenne prevalentemente a questa nobile
famiglia romana che, d’altro canto, controllava vasti territori della provincia
di Campagna e Marittima. Dal 1562 il possesso fu definitivo e senza
interruzioni.
Nel 1610 Marcantonio Colonna concesse lo Statuto al paese.
Nel 1739 Fabrizio Colonna modificò parti dello Statuto con regole più favorevoli al popolo.
Nel 1908 la famiglia Colonna lasciò la proprietà della Rocca a favore del Comune.
Nel 1739 Fabrizio Colonna modificò parti dello Statuto con regole più favorevoli al popolo.
Nel 1908 la famiglia Colonna lasciò la proprietà della Rocca a favore del Comune.
il centro
il Municipio
Qualche notizia
Morolo è costituita da due nuclei: il primo in alto, sotto il
castello, l’altro più in basso. Gli stessi abitanti vengono chiamati
diversamente: Castellani i primi, Daballeri i secondi.
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Oggigiorno Morolo è arricchita da bei murales raffiguranti il
fenomeno dell’emigrazione. Tra i vari artisti artefici vi sono Mario Rosati (in
piazza murales a sinistra) e Mario Fiaschetti.
Fausto Mancini realizzò nel 1984 il murales laterale la chiesa nella
piazza centrale.
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Ma tra i vicoli del paese si possono osservare altre
opere d’arte: sculture e pitture realizzate da artisti italiani e spagnoli in
occasione del gemellaggio con la cittadina catalana di Besalù.
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