13 marzo, 2022

 

FONTANA LIRI
altezza m. 150
abitanti 2930 circa

            Come arrivare
In autostrada si esce al casello di Ceprano. Si seguono le indicazioni per Sora/Arce e ci si immette sulla SS6 Casilina. Giunti ad Arce, dopo circa 10 km dal casello, si lascia la Casilina e si gira verso Sora/Avezzano. Altri 2/3 chilometri e si arriva a Fontana Liri Inferiore.

            Presentazione
Il paese oggi si presenta in due diverse entità urbane ben distinte tra loro:
una antica, alta su un colle,

quasi spopolata, ove tra i vicoli, al cospetto di edifici ora signorili ora semplici ma sempre edificati con grande maestria, forte si avverte il senso del passato;
un’altra moderna, recente, dinamica, venutasi a creare in pianura

di fronte il Polverificio che venne realizzato gli ultimi anni dell’800 e che nei decenni addietro diede tanto lavoro sia ai fontanesi sia alle genti dei paesi del territorio circostante.
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L’antico centro storico, oggi denominato Fontana Liri Superiore, sicuramente offre motivi di attrazione ed interesse in coloro che sono alla ricerca delle radici del nostro territorio. Lo spopolamento che si è verificato negli anni a seguire l’ultimo conflitto e nei decenni successivi, fenomeno purtroppo doloroso ma quasi fisiologico, ha avuto il pregio di lasciare quasi intatte tante antiche abitazioni ove, con occhio attento, si possono ammirare le singole pietre lavorate da abili scalpellini e le costruzioni tirate su da muratori maestri nell’incastonare correttamente ogni pietra. Un auspicabile futuro restauro, naturalmente a regola d’arte, renderebbe questo antico borgo un piccolo gioiello nel cuore del frusinate.

            Elenco dei monumenti
Fontana Liri Superiore - antico borgo
  • Chiesa Santo Stefano - origini del XIV secolo - attualmente barocca

  • Chiesa Santa Croce - prime notizie del ‘500, oggi sede del Museo “I nuovi primitivi” dedicato a Michelangelo, il campanile era un torrione di guardia

  • Castello Succorte - edificato dopo il Mille, prima notizia del 1187, distrutto negli anni 1191, 1229, 1349 e 1799 ma sempre ricostruito, recentemente restaurato

  • Palazzo Palleschi - del ‘500

  • Bottega Massarone

Fontana Liri Inferiore - parte moderna
  • Chiesa Santa Barbara - del 1925, completamente trasformata nel 1985/86
  • Stabilimento Militare Propellenti - Polverificio o comunemente La Polveriera, del 1892
  • Laghetto della Solfatara

Altro da visitare fuori dal centro storico

  • Santuario Madonna di Loreto - era una cappella realizzata nel 1565, l’attuale costruzione è del 1698
  • Calata Santa Croce - gradinata di 300 scalini
  • Pietre miliari della via Consolare - sono i migli 65 e 66 (il 67 è andato perduto), sulla strada realizzata dal 1794 al 1821 per collegare Napoli con Sora, indicavano la distanza da Napoli, la distanza tra loro è di 1851 metri corrispondenti al miglio napoletano; oggi il primo è situato in pieno centro a Fontana Liri Inferiore, il secondo sulla strada provinciale che sale ad Arpino (vedi sotto altre notizie)

            Brevi cenni di storia
Le prime opere fortificate vennero realizzate dopo l’anno Mille. Nel 1295 il castello venne affidato alla famiglia Caetani, imparentata con Papa Bonifacio VIII. Nel periodo 1443-1461 passò ai Cantelmo. Dopo alterne vicende, nel 1472, il territorio venne concesso ai Della Rovere. L’anno 1579 il Ducato di Sora, a cui Fontana apparteneva, venne acquistato dalla famiglia Boncompagni.

centro storico

antico palazzo signorile in abbandono

            Qualche notizia
Vicino le sorgenti della Solfatara si ipotizza, ma con discreta attendibilità, che gli antichi Romani avessero costruito una grande villa con annesse terme; si presume che fosse chiamata Villa Lateria e che fosse appartenuta a Quinto, fratello di Cicerone. Certo è che i Romani erano noti costruttori di ville e di terme nei luoghi ove dal suolo sgorgavano acque sorgive benefiche per il corpo e per lo spirito.
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Quando venne realizzato lo Stabilimento Militare Propellenti (1892), Santa Barbara, protettrice tra gli altri anche degli artificieri, era venerata solo all’interno del polverificio. Ma con il passar del tempo il 4 dicembre, giorno della ricorrenza della Santa, iniziarono a svolgersi festeggiamenti anche nella piazza e nelle strade dell’abitato che si andava sviluppando tutt’intorno. In breve Santa Barbara divenne patrona del paese e ogni anno, oltre ad essere ricordata lo stesso 4 dicembre, per ovvi motivi climatici la si festeggia ad inizio giugno.
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Ecco alcune date importanti per la toponomastica e la storia moderna locale: 22 gennaio 1863, con Regio Decreto Fontana diventa Fontana Liri - 1930, la sede municipale viene trasferita dall’antico centro storico al nuovo centro abitato adiacente il Polverificio - 1931, ufficialmente i due distinti nuclei vengono identificati come Fontana Liri Superiore e Fontana Liri Inferiore.
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Il luogo ove sorge il Polverificio era chiamato Madonna dei Zapponi per la presenza in loco di un’antica chiesa. Gli ultimi resti vennero cancellati quando iniziarono i lavori per la realizzazione del nuovo impianto militare.
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A testimoniare l’importanza che il nuovo centro abitato prospiciente il Polverificio andava nel tempo assumendo basta ricordare che negli anni ’30 vennero realizzate due importanti opere: la Casa del Fascio (di particolare rilevanza in quel periodo storico) e le Terme di Plinio. Entrambe le strutture sono ancora oggi esistenti: la prima lateralmente la Chiesa di Santa Barbara (a formare angolo con la strada per Arpino), la seconda a ridosso del laghetto sulfureo.
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La consolare Napoli-Sora fu fatta costruire dai Borboni dal 1794 al 1821 (il periodo napoleonico ne rallentò la realizzazione) per collegare la capitale del regno al territorio industrializzato del sorano. Tra Arce e Sora il tracciato corrispondeva prevalentemente all’attuale S.R.82 Valle del Liri; ma non così nel fontanese. Infatti, all’epoca, la strada attraversava il centro storico, proseguiva salendo sulla provinciale che conduce ad Arpino e, raggiunto un falsopiano, scendeva di nuovo verso il fondovalle del Fiume Liri (quest’ultimo tratto di strada ha preso il nome di “Braccio di Arpino”). Solo successivamente venne realizzato quel tronco di strada che oggi costeggia, pianeggiante seppur tortuoso, il corso del Liri.

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