PICINISCO
altezza m. 725
abitanti 1150 circa
altezza m. 725
abitanti 1150 circa
Come
arrivare
Percorrendo la superstrada Cassino-Sora, in territorio di Atina, si prende l’uscita con l’indicazione San Donato Val Comino/Madonna di Canneto. Superata una vicina rotatoria, dopo 2,5 km di comoda e larga strada quasi tutta rettilinea, si arriva al bivio, sulla destra, di Picinisco. Da qui per arrivare al paese bisogna percorrere altri 9 km di strada prevalentemente in salita.
Percorrendo la superstrada Cassino-Sora, in territorio di Atina, si prende l’uscita con l’indicazione San Donato Val Comino/Madonna di Canneto. Superata una vicina rotatoria, dopo 2,5 km di comoda e larga strada quasi tutta rettilinea, si arriva al bivio, sulla destra, di Picinisco. Da qui per arrivare al paese bisogna percorrere altri 9 km di strada prevalentemente in salita.
Presentazione
Piazza Ernesto Capocci rappresenta il centro del
paese. Su di un lato si ammira il platano secolare divenuto simbolo del posto
con alle spalle il bel Palazzo pubblico
dell’Orologio; di fronte si apre l’ampio slargo pedonale terrazzato e il
panorama senza limiti sulla Val Comino. Al di sopra della piazza si espande,
tra vicoli, stradine, piazzette e sottopassi, il caratteristico centro storico
con alla sommità la piazza circondata dalle mura castellane e da antichi nobili
palazzi.
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Per i più che già conoscono il paese, dire Picinisco
significa dire montagna. È’ infatti situato ai piedi dei Monti della Meta e
delle Mainarde, rinomate catene montuose appartenenti al Parco Nazionale
d’Abruzzo ove vivono incontrastati camosci, cervi, orsi, lupi e aquile reali.
Prati di Mezzo è uno splendido pianoro montano ricadente nel territorio di
Picinisco. Meta di gitanti nei mesi estivi, alla ricerca di aria pura e fresca,
e di sciatori nei mesi invernali, in quanto dotato di impianti di risalita e
piste da sci. Per gli escursionisti da qui partono i sentieri che raggiungono
le numerose vette che vanno ben oltre i 2000 metri d’altezza. Elenco dei monumenti
- Castello medioevale - del 1054
- Palazzo degli Orologi con Porta degli Orologi
- Parrocchiale San Lorenzo - del 1305, successivamente ampliata e restaurata, il campanile era una torre di difesa dell’XI secolo, all’interno organo del 1739
- Chiesa San Rocco - del 1593
- Chiesa Santa Maria Assunta - del 1110 il primo documento, romanica, all’interno affresco del XIV secolo
Altro da
visitare fuori dal centro storico
- Casa Lawrence - nel 1919 vi soggiornò il famoso scrittore inglese, ospite della famiglia Cervi
- Prati di Mezzo - erboso pianoro a quota 1500
sottopassi
Brevi cenni
di storia
Un primo piccolo nucleo abitato si sviluppò intorno l’anno 1017. Il castello, immediatamente successivo, risale al 1054 e venne realizzato per iniziativa dei Conti dei Marsi, Oderisio II e Rainaldo III. Nei secoli le famiglie che si susseguirono nel possesso del borgo furono: i De Aquino, i Cantelmo, i Cadorna. Nel 1595 subentrò la famiglia dei Gallio che mantenne la proprietà fino al 1795. Per lunghi periodi il castello di Picinisco appartenne alla Contea e al Ducato di Alvito.
Un primo piccolo nucleo abitato si sviluppò intorno l’anno 1017. Il castello, immediatamente successivo, risale al 1054 e venne realizzato per iniziativa dei Conti dei Marsi, Oderisio II e Rainaldo III. Nei secoli le famiglie che si susseguirono nel possesso del borgo furono: i De Aquino, i Cantelmo, i Cadorna. Nel 1595 subentrò la famiglia dei Gallio che mantenne la proprietà fino al 1795. Per lunghi periodi il castello di Picinisco appartenne alla Contea e al Ducato di Alvito.
millenario della fondazione
interno castello e antico
palazzo nobiliare
terrazza pubblica del Municipio
Qualche notizia
La zampogna fa parte della cultura e delle tradizioni
di questo paese di montagna ove ancora, per fortuna, nelle alte praterie tra i
monti, pascolano numerosissimi greggi che producono formaggi di prima qualità.
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Nel XIII secolo i Conti Cantelmo trasformarono il
castello in palazzo baronale; era caratterizzato dal Torrione, da torri
angolari, dalla Porta Trione e da due ponti levatoi. Tra i proprietari vi
furono i Taverna e i Gallio. Gli ultimi eventi bellici causarono danni
notevoli.
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