14 marzo, 2022

 

FALVATERRA
altezza m. 282
abitanti 550 circa

            Come arrivare
Percorrendo l’Autostrada A1, si esce al casello con l’indicazione di Ceprano. Subito vi è una rotatoria con diverse indicazioni tra cui Falvaterra. Al successivo e vicinissimo bivio, a sinistra, si gira in direzione Cassino/Frosinone/SS6 Casilina. Arrivati in breve sulla statale, la si prende in direzione Cassino. Solo dopo 2 chilometri c’è il bivio che introduce, verso destra, sulla SR82; la segnaletica indica Itri, San Giovanni Incarico, Pico. Dopo km 6,2 si arriva all’incrocio, sulla destra, per Falvaterra/Pastena. Da qui altri 5 chilometri per arrivare alla meta.
Provenendo da sud, è conveniente uscire dalla A1 al casello di Pontecorvo/Castrocielo. Proseguire verso sinistra. Arrivati sulla SS6 Casilina prenderla verso  sinistra (direzione Frosinone). Dopo km 4,5 svoltare a sinistra per San Giovanni Incarico. Da quest’ultimo incrocio si arriva allo stesso bivio di cui sopra, cioè al bivio situato sulla SR82 con l’indicazione per Falvaterra/Pastena.

            Presentazione
Falvaterra è un piccolissimo borgo. Già a leggere il numero degli abitanti lo si capisce. E’ piccolo ma sicuramente grazioso; ha mantenuto il suo aspetto antico e dove è stato necessario intervenire per restaurare lo si è fatto sapientemente, “a regola d’arte”. Circolando per i brevi e stretti vicoli si possono osservare interessanti scorci che riportano con la mente alla vita dei secoli trascorsi. La stretta Piazza di Santa Maria Maggiore rappresenta il centro dell’abitato; vi prospettano l’omonima chiesa e i palazzi nobiliari degli Amati e dei Piccirilli.
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Al giorno d’oggi, il vero centro è Piazza Umberto I. Sia perché luogo di passaggio, in quanto adiacente la strada principale, sia perché punto di incontro dei residenti. Poco più avanti, sempre sulla strada principale, direzione Pastena, il moderno Palazzo Comunale pone fine al centro abitato.    

            Elenco dei monumenti

  • Chiesa Santa Maria Maggiore - XIV secolo, neoclassico

  • Cappella Amati - del 1700

  • Palazzo Amati

  • Palazzo Piccirilli

  • Palazzo Benedetti - del 1631
  • Porta del Belvedere

  • parte della cinta muraria con torrioni - molte parti inglobate dalle abitazioni

Altro da visitare fuori dal centro storico

  • Santuario San Sosio con Convento
  • Grotte di Falvaterra e Rio Obaco - Monumento Naturale della Regione Lazio da ottobre 2007

via Roma

            Brevi cenni di storia
Nel periodo delle invasioni dei Longobardi, nel 580 circa., la città romana di Fabrateria Nova venne distrutta e gli abitanti, per fuggire agli invasori e mettersi in salvo, si rifugiarono sulle vicine colline e tra queste sul luogo dove oggi sorge Falvaterra.
Nei secoli a seguire appartenne agli abati di Montecassino; dopo il Mille fu dei De Ceccano e intorno al 1100 passò al Vescovo di Veroli. Nel 1178 venne in possesso della famiglia dei Pagani che, nel 1301, la vendette ai Caetani.
Nel 1504 il Re Ferdinando il Cattolico riprese il feudo sottraendolo a Onorato Caetani e assegnandolo a Prospero, appartenente alla potente e nobile famiglia romana dei Colonna; la stessa famiglia lo mantenne fino al 1816.

interessanti elementi architettonici

            Qualche notizia
Il paese deve il nome all’antica Fabrateria. Nome che nei secoli ha avuto varie mutazioni fino a quello attuale. Fabrateria era paese di fabbri (Fabra) ed era situato vicino la confluenza tra il Liri e il Sacco (Trerus). E per questo sullo stemma del comune sono ritratti una incudine e due martelli.
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Il patrono del paese è San Sosio Martire. Al Santo è dedicato un santuario, con annesso convento, che si trova lungo la strada principale che dalla Valle del Liri sale verso il paese.
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Le Grotte di Falvaterra sono visitabili per i turisti per i primi 250 metri. Gli speleologi/turisti possono arrivare invece fino a 600 metri. L’intera area naturalistica, che comprende anche il Rio Obaco, copre una superficie di 130 ettari. Nelle viscere della terra le Grotte di Falvaterra si uniscono con quelle di Pastena.

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