FALVATERRA
altezza m. 282
abitanti 550 circa
altezza m. 282
abitanti 550 circa
Come
arrivare
Percorrendo l’Autostrada A1, si esce al casello con
l’indicazione di Ceprano. Subito vi è una rotatoria con diverse indicazioni tra
cui Falvaterra. Al successivo e vicinissimo bivio, a sinistra, si gira in
direzione Cassino/Frosinone/SS6 Casilina. Arrivati in breve sulla statale, la
si prende in direzione Cassino. Solo dopo 2 chilometri c’è il bivio che
introduce, verso destra, sulla SR82; la segnaletica indica Itri, San Giovanni
Incarico, Pico. Dopo km 6,2 si arriva all’incrocio, sulla destra, per
Falvaterra/Pastena. Da qui altri 5 chilometri per arrivare alla meta.
Provenendo da sud, è conveniente uscire dalla A1 al casello di Pontecorvo/Castrocielo. Proseguire verso sinistra. Arrivati sulla SS6 Casilina prenderla verso sinistra (direzione Frosinone). Dopo km 4,5 svoltare a sinistra per San Giovanni Incarico. Da quest’ultimo incrocio si arriva allo stesso bivio di cui sopra, cioè al bivio situato sulla SR82 con l’indicazione per Falvaterra/Pastena.
Provenendo da sud, è conveniente uscire dalla A1 al casello di Pontecorvo/Castrocielo. Proseguire verso sinistra. Arrivati sulla SS6 Casilina prenderla verso sinistra (direzione Frosinone). Dopo km 4,5 svoltare a sinistra per San Giovanni Incarico. Da quest’ultimo incrocio si arriva allo stesso bivio di cui sopra, cioè al bivio situato sulla SR82 con l’indicazione per Falvaterra/Pastena.
Presentazione
Falvaterra è un piccolissimo borgo. Già a leggere il
numero degli abitanti lo si capisce. E’ piccolo ma sicuramente grazioso; ha
mantenuto il suo aspetto antico e dove è stato necessario intervenire per
restaurare lo si è fatto sapientemente, “a regola d’arte”. Circolando per i
brevi e stretti vicoli si possono osservare interessanti scorci che riportano
con la mente alla vita dei secoli trascorsi. La stretta Piazza di Santa Maria
Maggiore rappresenta il centro dell’abitato; vi prospettano l’omonima chiesa e
i palazzi nobiliari degli Amati e dei Piccirilli.
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Al giorno d’oggi, il vero centro è Piazza Umberto I.
Sia perché luogo di passaggio, in quanto adiacente la strada principale, sia
perché punto di incontro dei residenti. Poco più avanti, sempre sulla strada
principale, direzione Pastena, il moderno Palazzo Comunale pone fine al centro
abitato. Elenco dei monumenti
- Chiesa Santa Maria Maggiore - XIV secolo, neoclassico
- Cappella Amati - del 1700
- Palazzo Amati
- Palazzo Piccirilli
- Palazzo Benedetti - del 1631
- Porta del Belvedere
- parte della cinta muraria con torrioni - molte parti inglobate dalle abitazioni
Altro da
visitare fuori dal centro storico
- Santuario San Sosio con Convento
- Grotte di Falvaterra e Rio Obaco - Monumento Naturale della Regione Lazio da ottobre 2007
via Roma
Brevi cenni
di storia
Nel periodo delle invasioni dei Longobardi, nel 580 circa.,
la città romana di Fabrateria Nova venne distrutta e gli abitanti, per fuggire
agli invasori e mettersi in salvo, si rifugiarono sulle vicine colline e tra
queste sul luogo dove oggi sorge Falvaterra.
Nei secoli a seguire appartenne agli abati di Montecassino;
dopo il Mille fu dei De Ceccano e intorno al 1100 passò al Vescovo di Veroli.
Nel 1178 venne in possesso della famiglia dei Pagani che, nel 1301, la vendette
ai Caetani.
Nel 1504 il Re Ferdinando il Cattolico riprese il feudo sottraendolo a Onorato Caetani e assegnandolo a Prospero, appartenente alla potente e nobile famiglia romana dei Colonna; la stessa famiglia lo mantenne fino al 1816.
Nel 1504 il Re Ferdinando il Cattolico riprese il feudo sottraendolo a Onorato Caetani e assegnandolo a Prospero, appartenente alla potente e nobile famiglia romana dei Colonna; la stessa famiglia lo mantenne fino al 1816.
interessanti elementi architettonici
Qualche notizia
Il paese deve il nome all’antica Fabrateria. Nome che nei
secoli ha avuto varie mutazioni fino a quello attuale. Fabrateria era paese di
fabbri (Fabra) ed era situato vicino la confluenza tra il Liri e il Sacco
(Trerus). E per questo sullo stemma del comune sono ritratti una incudine e due
martelli.
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Il patrono del paese è San Sosio Martire. Al Santo è
dedicato un santuario, con annesso convento, che si trova lungo la strada
principale che dalla Valle del Liri sale verso il paese.
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Le Grotte di Falvaterra sono visitabili per i turisti
per i primi 250 metri. Gli speleologi/turisti possono arrivare invece fino a
600 metri. L’intera area naturalistica, che comprende anche il Rio Obaco, copre
una superficie di 130 ettari. Nelle viscere della terra le Grotte di Falvaterra
si uniscono con quelle di Pastena.
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