06 marzo, 2022

 

SANT’AMBROGIO SUL GARIGLIANO
altezza m. 137
abitanti 960 circa 

            Come arrivare
Si esce al casello autostradale di San Vittore del Lazio. Si prende verso destra la SS430 in direzione S.Apollinare/Castelforte e la si percorre per 3,2 km. Arrivati ad un incrocio a destra, con l’indicazione di Sant’Ambrogio, si svolta. Si percorrono altri 3,1 km e si arriva ad un altro incrocio sulla sinistra da dove in poche centinaia di metri si entra nel centro abitato.

            Presentazione
La parte più elevata del paese è abbellita dalla pavimentazione realizzata con i classici “sampietrini” scuri e decorata con disegni geometrici in pietra calcarea bianca.

Le larghe, aperte e panoramiche piazze occupano l’intero spazio tra la Torre Civica, simbolo del paese, e la chiesa parrocchiale, sorta ove ebbe origine il primitivo abitato. Ad ingentilire il luogo si trova il bel palazzo signorile d’epoca (con sottopasso) arricchito da eleganti elementi architettonici.

Tutt’intorno si ammirano i vasti pioppeti che in queste terre ricche di acqua si coltivano in gran quantità. Prima di accedere alla parte alta, affissi ad una parete di contenimento,  si incrociano una serie di dipinti su ceramica che ricordano in maniera esplicita le devastazioni della guerra e la rinascita del paese.

            Elenco dei monumenti

  • Torre Civica - del 1831, ex Cappella Sant’Antonio

  • Chiesa San Biagio - XI secolo, sul luogo dell’originaria chiesa di Sant’Ambrogio, all’interno crocifisso del ‘300, altare barocco

  • Chiesa San Rocco

  • Palazzo De Vendictis

Altro da visitare fuori dal centro storico

  • culture di pioppeti - molto diffuse nel territorio, sviluppano un’importante economia nel settore

            Brevi cenni di storia
L’origine del paese risale all’epoca delle “curtis”, piccole celle realizzate dai monaci benedettini per controllare e coltivare le terre a loro donate (la donazione di Gisulfo, Duca di Benevento, è del 744) e che andranno a costituire, a partire dall’VIII secolo, la Terra di San Benedetto che, successivamente, raggiunse la massima espansione giungendo fino al mare. Attorno queste celle, governate da monaci, si ristrinse la gente della campagna andando a costituire dei primitivi piccoli nuclei. Nel corso del IX secolo i Saraceni diedero vita a saccheggi e devastazioni costringendo le popolazioni alla fuga. Con la loro definitiva sconfitta, avvenuta nel 915, ove precedentemente vi erano le celle si riorganizzarono piccole comunità stavolta fortificate (intorno l’anno 956), dando origine all’epoca dei “castrum”. Questi nuclei assunsero con il tempo sempre più l’aspetto di veri e propri borghi e dopo il Mille divennero delle comunità ben organizzate definite “Universitas Civium”. Sempre, tuttavia, rimasero alle dipendenze dell’Abbazia di Montecassino che comunque rimaneva proprietaria delle terre e dei borghi e provvedeva ad eleggere direttamente le cariche pubbliche.
I primi documenti a noi giunti dove si legge di Sant’Ambrogio risalgono al 961 e al 1275. Nel 1806, con l’avvento del regime napoleonico, vennero aboliti i privilegi feudali. In questo periodo passò sotto l’amministrazione di Sant’Apollinare. Dopo l’unificazione divenne comune autonomo e aggiunse il nome “sul Garigliano”.

a ricordo degli eventi bellici

            Qualche notizia

Il Fiume Garigliano nasce nel territorio comunale di Sant’Ambrogio. Esso ha infatti origine nel punto in cui le acque del Fiume Liri confluiscono con quelle del Fiume Gari.
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I “pioppeti” costituiscono una cospicua parte dell’ambiente campestre del paese. Ai bordi del Garigliano le fertili ed umide terre sono fondo ideale per la crescita di quest’albero utilizzato nelle cartiere locali per la produzione di carta.
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Durante l’ultimo conflitto mondiale il paese visse tragicamente gli eventi bellici che si susseguirono. Ebbe infatti la sventura di far parte della fatidica Linea Gustav, lo sbarramento difensivo realizzato dai reparti tedeschi per bloccare l’avanzata degli eserciti Alleati. Gli innumerevoli bombardamenti subiti causarono la distruzione di gran parte del centro storico.

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