CASTROCIELO
altezza m. 250
abitanti 4000 circa
altezza m. 250
abitanti 4000 circa
Come
arrivare
In autostrada si prende l’uscita Pontecorvo/Castrocielo. Si svolta verso sinistra; dopo 2,5 chilometri si giunge sulla rotatoria della Strada Statale 6 Casilina. Si prosegue dritti, su un lungo rettilineo in salita; dalla rotatoria il paese di Castrocielo appare davanti a brevissima distanza (km 1,6).
In autostrada si prende l’uscita Pontecorvo/Castrocielo. Si svolta verso sinistra; dopo 2,5 chilometri si giunge sulla rotatoria della Strada Statale 6 Casilina. Si prosegue dritti, su un lungo rettilineo in salita; dalla rotatoria il paese di Castrocielo appare davanti a brevissima distanza (km 1,6).
Presentazione
Nel percorrere la strada che conduce verso Castrocielo,
il paese appare in fondo, ai piedi della montagna. Si sviluppa con il centro
abitato proteso verso l’alto dando vita, nel suo insieme, ad una bella immagine.
Ed è così anche quando si giunge nelle immediate vicinanze, quasi in prossimità
dell’antico borgo; le abitazioni, con al centro la Chiesa di Santa Lucia che si
proietta verso l’alto e domina il borgo, creano un’immagine da cartolina.
Sicuramente la parte migliore è proprio questa: la
strada che piega verso Roccasecca, la piazza rialzata e panoramica, l’antico
Palazzo Comunale rifatto nelle facciate esterne e negli interni, i palazzi
limitrofi ben tenuti, le pietre in memoria dei Caduti in guerra e la fontana ad
abbellire. Parcheggiando l’auto si può quindi proseguire per i vicoli ove, in
particolare nella parte retrostante il Municipio, si scopre una realtà
condivisa con tanti altri paesi: tutte le abitazioni mostrano nella struttura e
nelle rifiniture tutta la loro antichità e la loro arte, seppur semplice ma,
nel contempo, diverse purtroppo sono quelle abbandonate a se stesse e all’incuria.
D’altro canto la parte moderna del paese si sviluppa quasi tutta al di sotto
dell’antico centro abitato ove sono state costruite nuove case e nuove palazzine,
naturalmente più comode e più confortevoli.
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Castrocielo custodisce nel suo territorio un inestimabile
tesoro: gran parte dell’area archeologica dell’antica città romana di Aquinum.
Sono tanti gli edifici ed i monumenti che ancora oggi possono essere ammirati,
seppur solo nelle loro ultime rovine. Ma grazie ad un massiccio intervento
dell’Amministrazione locale, che fortemente ha voluto far riemergere
dall’abbandono e dall’incuria più totale tali ricchezze, oggi l’area è stata
resa visitabile e tutti possono goderne ed ammirarne i preziosi contenuti. Elenco dei monumenti
- Chiesa Santa Lucia - consacrata nel 1746, di stile classico-rinascimentale, all’interno due opere dell’800 rappresentanti Santa Lucia Vergine e Martire
- Chiesa San Rocco - attualmente ospita una Pinacoteca
- Palazzo del Municipio
- Palazzo Abatecola - Istituto Piccole Suore
Altro da
visitare fuori dal centro storico
- ruderi castello di Monte Asprano - fondato nel 994 dall’Abate Mansone
- Chiesetta rupestre di Santa Maria in Cielo su Monte Asprano
- Monastero Santa Maria di Palazzolo - benedettino femminile
- Chiesetta Madonna del Pianto - località Capodacqua, di epoca romanica, risistemata nel ‘700
- Area archeologica - gran parte dei resti dell’antica città romana di Aquinum oggi ricadenti nel territorio di Castrocielo; sono in atto encomiabili lavori di scavo che stanno favorendo il recupero di quanto rimasto (sebbene non molto) dei principali edifici pubblici: l’Anfiteatro, il Capitolium, le Terme, la Torre quadrata, l’Edificio absidato, la Via Latina.
Brevi cenni
di storia
Durante le invasioni barbariche gli abitanti della pianura aquinate
si rifugiarono sui monti vicini e tra questi su Monte Asprano. Quassù, poco
prima del Mille, i Conti d’Aquino edificarono il castello di Castrum Coeli per
contrastare l’Abbazia di Montecassino intenda in quel periodo ad ampliare i
propri territori. Nei secoli successivi, in alcuni periodi, la fortezza passò
anche sotto la giurisdizione degli abati. Nel corso del ‘400 si avvertì da
parte degli abitanti la necessità di stabilirsi in luoghi più accessibili ed
idonei per una vita più agiata. Molti decisero di stabilirsi nella retrostante
valle (ove si originò Colle San Magno); altri scesero in pianura li dove oggi si
erge Castrocielo.
Il nuovo abitato sorse ai piedi di Monte Asprano, sul bordo di un fossato che scendeva dalla montagna, prendendo il nome di Palazzolo. Nei secoli successivi l’abitato si estese anche sull’altro versante del fossato originando la frazione di Villa Eucheria. Durante la sua storia continue furono le contese tra i Conti d’Aquino e gli Abati di Montecassino per goderne il possesso. Ciò fino al 1583 quando i Duchi Boncompagni di Sora comprarono il borgo che mantennero tra i loro possedimenti fino al 1796. In quell’anno tornò al regio demanio.
Il nuovo abitato sorse ai piedi di Monte Asprano, sul bordo di un fossato che scendeva dalla montagna, prendendo il nome di Palazzolo. Nei secoli successivi l’abitato si estese anche sull’altro versante del fossato originando la frazione di Villa Eucheria. Durante la sua storia continue furono le contese tra i Conti d’Aquino e gli Abati di Montecassino per goderne il possesso. Ciò fino al 1583 quando i Duchi Boncompagni di Sora comprarono il borgo che mantennero tra i loro possedimenti fino al 1796. In quell’anno tornò al regio demanio.
anche se abbandonate la ricchezza rimane intatta
Qualche notizia
“Il Bacio delle Madonne” di Castrocielo e Colle San Magno
avviene ogni anno davanti la chiesetta di Monte Asprano il giorno di Pasquetta.
Le popolazioni delle due comunità accompagnano in processione le loro
rispettive Madonne percorrendo sentieri montuosi non sempre particolarmente
agevoli (in particolare salendo da Castrocielo).
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Nello stemma di Catrocielo domina la figura del
castello sormontato da tre torri. Ai lati appaiono le lettere CC e P. Queste
testimoniano l’origine e l’evoluzione del paese. Stanno infatti a significare
Castro Cielo e Palazzolo.
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A testimoniare quanto fu importante l’antica Aquinum
(oggi in gran parte in territorio di Castrocielo) era la presenza in città dell’Anfiteatro.
Purtroppo questo monumento, quando venne realizzata l’Autostrada del Sole
intorno al 1960, venne tagliato in due e i resti di parte di esso vennero
rimossi per dar vita ai lavori autostradali. La parte rimanente, poca in
realtà, affiora sui lati della scarpata all’interno del recinto dell’autostrada
stessa. Da un calcolo stimato, sulla base di quanto emerge dalle attuali
rovine, l’anfiteatro di Aquinum risultava di dimensioni maggiori di quello che
si può invece ancora ammirare a Cassino.
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