TREVI NEL LAZIO
altezza m. 821
abitanti 1790 circa
Come
arrivare
In autostrada A1 si esce al casello di Anagni. Si
svolta a destra sulla SR155/Raccordo in direzione Anagni/Fiuggi. Dopo 19,3 km la
via di raccordo termina in località Fiuggi Fonte. Si seguono dunque le
indicazioni locali per raggiungere, in pochi chilometri, il centro storico di
Fiuggi Alta da dove inizia la strada per gli Altopiani di Arcinazzo (km 9,5).
Giunti in questa località, al bivio principale si prosegue in direzione Filettino/Trevi
nel Lazio/Campo Staffi. Percorrendo la SP28 si arriva a Trevi nel Lazio dopo 7
chilometri.
Tuttavia per raggiungere gli Altopiani di Arcinazzo,
si può lasciare la SR155/Raccordo prima di arrivare a Fiuggi; si raggiunge
Piglio, e da qui si prosegue per gli Altopiani. La strada è più breve e il
tempo impiegato è minore.
Presentazione
Già il viaggio verso Trevi è bello, interessante,
appagante. Attraversato il centro turistico degli Altopiani di Arcinazzo
(anch’esso luogo immerso nella natura), la strada penetra nella Vallata
dell’Aniene per risalirla tra le ripide coste dei monti che la circondano.
Quando il borgo appare in lontananza, dopo le ultime curve, è il massiccio
castello a catturare le prime attenzioni.
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Fortunatamente la fortezza è visitabile e, dopo aver
perlustrato corte,
saloni e annessi musei, l’ascesa sulla torre più alta
è il giusto premio che si riserva a chi ha avuto la meritevole scelta di porsi
come meta della giornata Trevi nel Lazio. Sotto gli occhi del visitatore appare
una fantastica spianata di tetti,
tutti ricoperti con i tradizionali vecchi coppi, che
sembrano toccarsi l’un l’altro, quasi che il borgo fosse ricoperto da un’unica
copertura. I vicoli principali attraversano l’antico centro abitato
inframezzati da vicoletti che salgono, scendono, s’intrecciano. Tra i tanti
palazzi, più o meno importanti, si incrociano la Collegiata di Santa Maria e
l’Oratorio di San Pietro l’Eremita.
Elenco dei monumenti
- Chiesa Santa
Maria Assunta - del ‘200, ampliata e modificata nel’400, la forma attuale è del ‘600 grazie al
riutilizzo del materiale della demolita Chiesa di San Teodoro, ultimo restauro del 2012, all’interno
organo del 1634, due amboni e tele del sei-settecento, fonte battesimale proveniente da
tempio romano, nella cripta vi sono i resti di San Pietro Eremita e affreschi
del ‘600
- Oratorio San
Pietro Eremita - costruito tra il 1685 e il 1690 dove nel 1152 morì l’eremita, restaurato nel
1971, all’interno scultura marmorea del ‘700
- Cappella San
Sebastiano - del 1486
- Castello
Caetani - risalente all’XI secolo, reso nelle forme attuali dalla famiglia
Caetani tra il XIV e il XV
secolo, ospita il Museo Civico Archeologico
- tratto di
Cinta Muraria - in Piazza Sant’Angelo, antica opera in blocchi quadrati
costituiti da pietra locale
detta “cardellino”
Altro da
visitare fuori dal centro storico
- Arco di
Trevi - III-II secolo a.C., presso il confine con il territorio di Guarcino
- Cappella
Madonna del Riposo - del 1483
- Chiesetta
Santa Maria della Portella
- Mura
Megalitiche - località Carraccio
- Cascata di
Trevi
Brevi cenni
di storia
Esistente in epoca romana, fu Municipio in età repubblicana.
Nel 1151, il castello fu ceduto dalla Chiesa ai Colonna i
quali, a loro volta, rinunciarono ad altri castelli a vantaggio della Chiesa
stessa.
Nel 1257 Papa Alessandro IV concesse il castello al nipote
Rinaldo de Rubeis. Nel 1262 fu dato da Papa Urbano IV all’Abbazia di Subiaco.
Ma già due anni dopo, grazie al Papa Clemente IV, tornò nelle mani del de
Rubeis.
Nel 1299 Pietro Caetani, favorito dal fratello Papa Bonifacio
VIII, acquistò il feudo. La famiglia Caetani ne rimase in possesso fino al
1471, anno in cui vennero allontanati dalla popolazione stessa.
Nel 1473 Trevi venne di nuovo concessa all’Abbazia di
Subiaco; stavolta da Papa Sisto IV. All’abbazia rimase a lungo legata; infatti
solo nel 1753 Papa Benedetto XIV stabilì che il borgo passasse alle dirette
dipendenze dello Stato Pontificio.
sale del castello
Oratorio San Pietro Eremita
Qualche notizia
Organo di pregio nella Chiesa Santa Maria Assunta.
Venne costruito negli anni 1633/34 da Ennio Bonifazi, importante organaro del
tempo. L’opera costò 400 scudi, 300 li spese un benestante del paese, Giovanni
Paolo Ciglia, 100 fu frutto della comunità.
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San Pietro l’Eremita è il Patrono del paese e la sua
ricorrenza si festeggia il 30 del mese di agosto. In questa occasione gli
abitanti di Rocca di Botte, piccolissimo paese in provincia di L’Aquila e luogo
natale del Santo, raggiungono in pellegrinaggio Trevi nel Lazio per partecipare
alle solenni celebrazioni.
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Il territorio di Trevi è evidenziato soprattutto
dall’aspetto naturalistico, tra monti, vallate, boschi. Vi scorre anche il
Fiume Aniene, tra i principali affluenti del Tevere. Nel suo percorso vi è una
cascata, molto bella, che si trova vicino il confine con il comune di
Vallepietra.
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