CEPRANO
altezza m. 105
abitanti 8820 circa
altezza m. 105
abitanti 8820 circa
Come
arrivare
Percorrendo l’Autostrada A1, si esce al casello con l’indicazione di Ceprano. Pochissimi minuti e si è al centro della cittadina.
Percorrendo l’Autostrada A1, si esce al casello con l’indicazione di Ceprano. Pochissimi minuti e si è al centro della cittadina.
Presentazione
Affacciata sul Liri. All’ingresso del paese, appena
superato il ponte,
si osserva la Chiesa parrocchiale di Santa Maria
Maggiore che accoglie anche la statua di Sant’Arduino, patrono del borgo. Percorrendo
via Gioberti si arriva nella centrale e moderna Piazza Martiri di Via Fani
costeggiata su di un lato da ampi portici.
Nei pressi della piazza si ammira invece l’antica
Torre medioevale detta “di Totila”, purtroppo rarissima traccia di un glorioso
passato di quella che fu città di confine e di dogana dello Stato pontificio.
In breve, spostandosi verso il centro del moderno nucleo, si giunge alla bella
e verdeggiante Villa Comunale ricca di grossi ed ombreggianti alberi e
ospitante l’elegante Palazzo Municipale con annesso il Museo dell’antica
Fregellae. Assolutamente da non perdere, sulla strada in uscita direzione
Frosinone, la Chiesa e il Convento di Sant’Antonio Abate, entrambi di origine
quattrocentesca.
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La pontificia città di Ceprano, ancora integra nella prima metà del ‘900, ben altra cosa era
rispetto al presente. Antiche chiese, palazzi signorili, fontane monumentali, torri
e porte, vicoli e piazze ove intensa era la vita e considerevole il movimento
legato alla posizione di frontiera. Attraversata, visitata ed apprezzata da
uomini legati al mondo della cultura che ne diffondevano le bellezze
(encomiabile il disegno eseguito nel giugno del 1841 dall’architetto tedesco
Hallman che esalta le antiche costruzioni e il borgo nel suo insieme) e, grazie
alle loro opere, lasciavano ai posteri importanti testimonianze su come era
strutturata Ceprano nei secoli scorsi. Testimonianze avvalorate dalle
innumerevoli e sfumate foto in bianco e nero che sono a noi giunte.
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Poi giunse l’insensato scempio del secondo conflitto
mondiale che in un attimo cancellò un patrimonio artistico/monumentale inestimabile,
a Ceprano come altrove. Purtroppo nei successivi decenni una politica poco
attenta e sensibile a tanta ricchezza finì spesso di sfasciare parte di quanto
ancora era recuperabile. L’auspicio è che in futuro si recuperi quanto di buono
ruota intorno l’antico Corso Vittorio Emanuele. Elenco dei monumenti
- Torre detta “di Totila” - del ‘200, circolare
- Villa Carducci - Palazzo Comunale con Museo Archeologico dell’antica Fregellae, Parco Pubblico
- Chiesa e Convento Sant’Antonio Abate - XV-XVI secolo
- Chiesa Collegiata Santa Maria Maggiore o Chiesa Sant’Arduino - alcune notizie ne danno origine al Medioevo, distrutta durante l’ultima guerra, oggi ha aspetto neoclassico, all’interno sarcofago medioevale (si narra che avesse accolto le spoglie del re Manfredi degli Svevi)
- Chiesa San Rocco - costruita nel 1510 per volere del Papa Giulio II, campanile del’800 su antica torre, distrutta durante la Seconda Guerra Mondiale, totalmente riedificata in forme moderne negli anni sessanta
- Chiesa Santissima Annunziata
- Palazzo Vespignani - neoclassico, realizzato nel 1834 dall’Arch. Vespignani, di proprietà di Mons. Giuseppe Ferrari
Altro da
visitare fuori dal centro storico
- Convento e Santuario Santa Maria del Carmine
- Portone Sant’Arduino - del ‘600, con cappella costruita nel 1930
Brevi cenni
di storia
Il suo territorio è stato sempre al centro della storia. Già
terra di confine tra Sanniti e Romani, sotto quest’ultimi conobbe importanti
eventi storici. Legata alla vicina Fregellae (esistita dal 328 al 125 a.C.),
probabilmente con il nome di Fregellanum, ebbe subito un suo ruolo sulle sponde
del Liri nei pressi del ponte.
Fregellanum continuò la sua vita anche dopo la distruzione di
Fregellae. Infatti con il crescere di Aquinum e dell’economia nel territorio,
la via Latina, che passava sul vicino ponte, acquistava sempre maggiore
importanza per i traffici di merci e persone.
Dopo la fine dell’Impero, come avvenne nel resto d’Italia, si
conobbe un periodo di povertà ed arretratezza con lo spopolamento dei centri
abitati causato dalle invasioni di popoli barbari e saraceni.
Nel corso del medioevo appartenne sempre alla Chiesa e
costantemente rappresentò un importante avamposto difensivo.
Nel 548 venne saccheggiata dai Goti di Totila.
Nel 548 venne saccheggiata dai Goti di Totila.
Nel 916 ebbe un ruolo fondamentale nella difesa dello Stato
della Chiesa; scese in aiuto di Papa Giovanni X contro le invasioni dei
Saraceni.
Nel 1066 fu distrutta per volere del Principe di Capua.
Nel 1066 fu distrutta per volere del Principe di Capua.
Nel 1080 Papa Gregorio VII vi nominò Roberto il Guiscardo Duca
di Puglia e Calabria.
Nel 1113 fu distrutta dai Normanni.
Nel 1113 fu distrutta dai Normanni.
L’anno successivo, nel 1114, vi si tenne il concilio dei
cardinali indetto da Papa Pasquale II.
L’11 ottobre 1254, sul ponte del Fiume Liri, il principe
svevo Manfredi giurò fedeltà al Papa Innocenzo IV. Qualche anno dopo, nel 1266, ancora con Manfredi
protagonista, vi si svolse la battaglia tra quest'ultimo e Carlo d’Angiò.
Venne ulteriormente fortificata da Papa Giulio II nel 1510.
Secoli dopo, nel 1815, questa roccaforte di confine, fu teatro di un’altra importante pagina storica: Gioacchino Murat venne sconfitto
dall’esercito austriaco.
Il 26 maggio 1849 vi giunse Giuseppe Garibaldi, impegnato nelle sue azioni militari.
Il 26 maggio 1849 vi giunse Giuseppe Garibaldi, impegnato nelle sue azioni militari.
porticato e pozzo del Convento di Sant’Antonio
Qualche notizia
Costruita in un’ansa del fiume Liri, era un avamposto
fortificato a difesa dello Stato Pontificio sul confine con il Regno di Napoli.
Per questa sua posizione, altamente strategica, considerevoli erano le
fortificazioni; su tre lati si trovavano alte sull’ansa del fiume, sull’altro
erano accompagnate da un fossato. Le possenti mura erano rafforzate da tre
torri a pianta circolare ed altre più piccole a pianta rettangolare. Di tutto
questo oggi rimane solo una torre circolare detta “Totila”, a pochi metri dalla
piazza centrale.
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Ceprano, per la sua posizione sul limite del confine dello
Stato Pontificio, fu teatro di innumerevoli episodi di notevole importanza nel
corso della storia. Per questo motivo Papa Pio IX, il 4 agosto 1863, volle riconoscere
a Ceprano il meritevole titolo di Città.
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Corso Vittorio Emanuele era l’arteria principale del borgo
antico di Ceprano. Gli stessi cepranesi lo chiamavano lo “Stradone” per
distinguerlo dalle altre strade. Circondato da palazzi importanti su entrambi i
lati univa l’area antistante la Chiesa di Santa Maria Maggiore all’attuale
moderna piazza centrale.
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Dopo la Prima Guerra Mondiale, nel 1922, lo scultore
Tamagnini realizzò un imponente Monumento ai Caduti la cui epigrafe così si concludeva “…..100
cepranesi erano caduti su la via della vittoria. Umili oscuri eroi essi
gittarono la giovinezza alla morte e i loro nomi all’immortalità”.
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Sull’ansa del fiume che delimita il centro storico, a
metà dell’800, venne realizzata una cartiera. L’iniziativa venne intrapresa dal
Marchese Clinio Ferrari che diede inizio ai lavori nel 1847. Nel tempo la
proprietà passò di mano a diverse società che provvidero a migliorare ed
ammodernare gli impianti. Nel 1876 vi lavoravano 76 dipendenti. Un momento
significativo si ebbe con il passaggio alla famiglia Arata avvenuto nel 1930.
L’ultima società che ne venne in possesso fu la Vita Mayer nel 1972; ma di lì a
poco, nel 1978, i battenti furono chiusi. Oggi le scheletriche costruzioni
abbandonate,che appaiono in primo piano di lato della chiesa
parrocchiale, appartengono all’archeologia industriale.
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