RIPI
altezza m. 300
abitanti 5240 circa
altezza m. 300
abitanti 5240 circa
Come
arrivare
Percorrendo l’Autostrada A1 si esce al casello con
l’indicazione di Ceprano. Subito vi è una rotatoria con diverse indicazioni tra
cui SS6 Casilina. Al successivo e vicinissimo bivio, a sinistra, si gira in
direzione Cassino/Frosinone/SS6 Casilina. Arrivati in breve sulla statale, la
si prende in direzione Frosinone. Dopo 8,6 chilometri c’è, sulla destra, il
bivio per Ripi. Altri 3,3 chilometri e si arriva in paese.
Provenendo da Frosinone si percorre la SS6 Casilina. Uscendo dal capoluogo, dopo 6,2 km si giunge al bivio, sulla sinistra, per Ripi. Il paese si raggiunge dopo aver percorso altri 2,3 km.
Provenendo da Frosinone si percorre la SS6 Casilina. Uscendo dal capoluogo, dopo 6,2 km si giunge al bivio, sulla sinistra, per Ripi. Il paese si raggiunge dopo aver percorso altri 2,3 km.
Presentazione
La larga ed alberata Piazza della Vittoria,
antistante il borgo antico, accoglie il visitatore. Percorrendo per qualche
decina di metri via A.Salvatori si arriva in prossimità di Porta Santa Croce; è
la principale e da qui si entra nel centro storico. Via Rua de Cavalieri
rappresenta l’antico corso che, fiancheggiato su ambo i lati dalle antiche
costruzioni,
conduce fino a Piazza Luciano Manara, centro del paese. E’ su questo largario che prospettano le costruzioni più importanti: da un lato la Chiesa di San Salvatore, dall’altro il Municipio con l’elegante torre con orologio.
Elenco dei monumenti
- Chiesa San Salvatore - del 1743, al centro del paese, navata unica, sulla porta principale mosaico del patrono San Giorgio
- Chiesa San Bartolomeo e Sant’Agostino - notizie del 1600, con adiacente convento, navata unica, ingresso paese
- Palazzo dei Principi Colonna - in Rua de Cavalieri
- Palazzo Galloni - su Porta Santa Croce, restaurato nel 1781
- Palazzo Candia - in Piazza Luciano Manara
- Porta Santa Croce - è la principale, rivolta a sud-ovest verso la Casilina
- Porta Sant’Angelo - rivolta verso Veroli
- Portuerula - piccolissima porta difensiva
Altro da
visitare fuori dal centro storico
- Chiesa San Rocco - con torre medioevale, appena fuori il centro storico sulla strada per Veroli
- Santuario Santa Maria Succurre Miseris
il Municipio
Brevi cenni
di storia
La prima notizia documentata è del 743: in quell’anno alla
diocesi di Veroli (Verulana Civitas) appartenevano Bauco, Strangolagalli,
Torrice, Ripi, Arnara, Pofi e Monte San Giovanni.
Nel IX secolo venne governata da funzionari inviati dal Papa,
detti missi dominici. Tornò successivamente alla diocesi di Veroli.
Dal 1025 il castello di Ripi venne concesso in feudo dal
Vescovo di Veroli a nobili famiglie che, spesso, se lo contesero tra loro.
Inizialmente fu governato dai Roffredo di Veroli, poi dai Caetani.
Nel 1331, sotto il governo di alcuni signori locali, venne
redatto lo statuto comunale.
Tornato alla Chiesa, nel 1410 il borgo fu concesso ai Colonna che, tranne alcune interruzioni, lo tennero fino al 1816.
Tornato alla Chiesa, nel 1410 il borgo fu concesso ai Colonna che, tranne alcune interruzioni, lo tennero fino al 1816.
antichi ingressi
Qualche notizia
Sul territorio comunale, in contrada San Giovanni, vi sono
dei pozzi petroliferi. Le prime perforazioni vennero effettuate nel 1868. Nel
1915 il minerale estratto era consistente; l’allora società petrolifera era la
Compagnia Petroli Laziali. Successivamente la concessione fu presa dall’AGIP
che aumentò le ricerche con l’ausilio di personale specializzato proveniente
dal nord. Il massimo dell’estrazione si raggiunse alla fine degli anni ’30; nel
1942, lo stesso Mussolini venne a visitare gli impianti. Con la guerra i
tedeschi distrussero tutto ma in seguito gli impianti vennero ripristinati.
L’attuale società che gestisce è la Pentex Italia Limited ma oggi l'estrazione è sospesa.
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Sono orgogliosi a Ripi quando sentono nominare la
Scalea del Tamburino, lunga scalinata collocata nel centro di Roma in zona
Trastevere. Era la mattina del 3 giugno 1849 (nel vivo dei famosi moti
rivoluzionari del 1848/49) e le truppe francesi attaccarono le fortificazioni
della città capitolina difesa dal I Reggimento Fanteria. Un giovane coraggioso
diede l’allarme con il suo tamburo e quando un suo compagno di battaglia cadde,
incurante del pericolo, raccolse il suo fucile ed iniziò a sparare contro il
nemico. Ma un proiettile lo colpì in pieno e gli portò via la vita. Il giovane
eroe aveva appena 16 anni!! Si chiamava Domenico Subiaco, era nato a Ripi da
famiglia contadina e volle dare anche lui il suo contributo per la conquista
della libertà e della democrazia al seguito delle truppe garibaldine. Il
giovane patriota, giustamente, viene ricordato anche a Frosinone; il monumento posto
in Piazza della Libertà raffigurante tanti martiri ed eroi del Risorgimento
locale include anche Domenico Subiaco.
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