SANTOPADRE
altezza m. 730
abitanti 1300 circa
altezza m. 730
abitanti 1300 circa
Come
arrivare
Provenendo da Roma, in Autostrada si prende l’uscita per Ceprano. Si seguono le
indicazioni per la SS6 Casilina e per Cassino/Arce; raggiunta la vicina statale
la si percorre per circa 9 km dopodiché si entra ad Arce. Percorrendo la
Casilina, nel centro abitato, all’altezza dell’incrocio semaforico, si svolta a
sinistra in direzione Arce centro/Santopadre. Seguendo la segnaletica, si
arriva a Santopadre dopo altri 9,5 chilometri.
Provenendo da Napoli, in Autostrada si prende l’uscita per Pontecorvo. Svoltando verso sinistra si raggiunge in breve la SS6 Casilina (km 2,5). Si svolta ancora a sinistra, si percorre la statale in direzione Sora/Frosinone per km 11,9 e si arriva nel centro abitato di Arce. All’altezza dell’incrocio semaforico, si svolta a destra in direzione Arce centro/Santopadre. Seguendo la segnaletica, si arriva a Santopadre dopo altri 9,5 chilometri.
Provenendo da Napoli, in Autostrada si prende l’uscita per Pontecorvo. Svoltando verso sinistra si raggiunge in breve la SS6 Casilina (km 2,5). Si svolta ancora a sinistra, si percorre la statale in direzione Sora/Frosinone per km 11,9 e si arriva nel centro abitato di Arce. All’altezza dell’incrocio semaforico, si svolta a destra in direzione Arce centro/Santopadre. Seguendo la segnaletica, si arriva a Santopadre dopo altri 9,5 chilometri.
Presentazione
Santopadre è situato al centro di un piccolo gruppo
montuoso delimitato verso occidente ed oriente dai Fiumi Liri e Melfa, a
settentrione dalla Valle di Comino ed a sud dalla Valle del Liri. In posizione
quindi abbastanza defilata rispetto le più comode zone di pianura; riesce
tuttavia a mantenere un aspetto sufficientemente vitale. Questo evidentemente
anche grazie alle moderne strade che scendono in tutte le direzioni rendendo
meno lontane le distanze con i paesi di pianura dislocati tutt’intorno.
Naturalmente non manca l’antica torre, cilindrica ed oggi leggermente isolata
dall’attuale centro abitato. Centro abitato che si presenta con tanti vicoli, quasi
tutti aventi inizio dal vicolo maestro che attraversa per intero l’antico
borgo. Il luogo principale è la piazzetta su cui si affaccia la Chiesa di San
Folco
con insolito ingresso laterale. Girovagando per i vicoli, non mancano interessantissimi scorci che mettono in risalto i palazzi di maggior pregio e le innumerevoli abitazioni magistralmente incastonate tra loro tra sottopassi ed arcate.
Elenco dei monumenti
- Chiesa San Folco - XVI secolo, parrocchiale
- Chiesa Santa Maria del Rosario - la più antica e originariamente parrocchiale
- Chiesa San Pietro Martire - fuori le mura, ottagonale, ricostruita nel 1863 spostata di circa 10 m. rispetto l’originaria chiesa per permettere la costruzione della nuova strada carrozzabile
- Chiesa San Rocco - fuori le mura, ampliata nel ‘700, adiacente il Municipio
- Torre medioevale
- Porta Napoli
- Porta d’Abruzzo o Portalassù
- mura di cinta con torrioni
Altro da
visitare fuori dal centro storico
- Chiesa Madonna delle Fosse - costruita intorno il 1600
- Chiesa Madonna della Pietà - presso il cimitero costruito successivamente alla chiesa
Brevi cenni
di storia
Durante le invasioni barbariche gli abitanti della pianura
aquinate si rifugiarono sui monti vicini e tra questi su Monte Favone. Poco al
di sotto della cima diedero vita al villaggio di Forolo che quando nel IX
secolo venne fortificato prese il nome di Castro Forolo.
Nel corso dei secoli appartenne all’Abbazia di Montecassino e alla Contea di Aquino. Passò quindi al Ducato di Sora governato prima dai Cantelmo e poi, dal 1472, dai Della Rovere. Dal 1583 al 1796 fu sotto la giurisdizione della famiglia Boncompagni, nuovi Duchi di Sora. Dopo questo periodo rientrò nel regio demanio.
Nel corso dei secoli appartenne all’Abbazia di Montecassino e alla Contea di Aquino. Passò quindi al Ducato di Sora governato prima dai Cantelmo e poi, dal 1472, dai Della Rovere. Dal 1583 al 1796 fu sotto la giurisdizione della famiglia Boncompagni, nuovi Duchi di Sora. Dopo questo periodo rientrò nel regio demanio.
tra i vicoli
spazi verdi sotto le mura
Qualche notizia
Stando sulla zona sommitale del gruppo montuoso, ad oltre 700
metri d’altezza, il paese si presenta esposto a tutti i venti; di conseguenza
presenta temperature più rigide in pieno inverno, ma sicuramente molto più gradevoli
in estate, soprattutto nelle ore serali e notturne.
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Se oggi Santopadre è collocato in posizione
decentrata, un tempo non era così. Mancando le vie di pianura, i collegamenti
tra i paesi della Valle del Liri con i paesi della Valle di Comino, avvenivano
prevalentemente per le strade che salivano su queste colline. Certo non erano
carrozzabili, tuttavia erano le più sicure, comode e brevi, anche se oggi la
cosa può sembrare strana. E tutto questo movimento di viaggiatori e mercanti
portava vantaggi al paese che poteva vantare molte attività commerciali tra cui
anche una locanda per la sosta.
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L’antica Castro Forolo custodiva le spoglie del
pellegrino inglese dal nome Folco. Di ritorno dalla Terra Santa e diretto a
Roma, dopo aver visitato il Santuario di San Michele Arcangelo sul Gargano,
raggiunse e sostò a Castro Forolo ove, invece di ripartire, decise di rimanere
per assistere e curare i malati di peste. Ma di peste anche lui morì. Venne
fatto Santo. Iniziò quindi il pellegrinaggio dei devoti per andare a venerarlo.
Si iniziò a dire: “vado dal Santo Padre”, “torno dal Santo Padre”. Col tempo
Santopadre sostituì Castro Forolo nella identificazione del centro abitato.
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Folco intraprese il viaggio in Gerusalemme con altri
tre pellegrini, compagni di viaggio: Gerardo, Bernardo ed Arduino. Anche loro
durante il viaggio di ritorno decisero di rimanere nelle nostre terre ed anche
loro furono fatti santi. Oggi sono i Santi Patroni rispettivamente di
Gallinaro, Roccadarce e Ceprano.
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