PONTECORVO
altezza m. 97
abitanti 13.070 circa
altezza m. 97
abitanti 13.070 circa
Come
arrivare
Percorrendo l’Autostrada A1, si esce al casello con l’indicazione di Pontecorvo. Seguendo la segnaletica si arriva in pochi chilometri e in pochi minuti.
Percorrendo l’Autostrada A1, si esce al casello con l’indicazione di Pontecorvo. Seguendo la segnaletica si arriva in pochi chilometri e in pochi minuti.
Presentazione
Quando il longobardo Rodoaldo decise di erigere le
mura della sua nuova residenza sul costone roccioso vicino il Liri, a ridosso
del preesistente villaggio Pastine, la curvatura del ponte, nel bel mezzo del fiume,
probabilmente già doveva esserci;
e dal ponte curvo derivò il nome del nuovo borgo.
Oggi la cittadina si identifica proprio con il luogo della primitiva fortezza
successivamente modificata in una robusta cattedrale affiancata da un massiccio
campanile, anch’esso effetto della trasformazione del maschio del castello. Per
il resto il centro urbano amministrativo e religioso si sviluppa intorno le
moderne piazze IV Novembre e del Belvedere. Tuttavia luogo d’incontro preferito
dei pontecorvesi rimangono il Viale e la Piazza di Porta Pia affiancati da una
bella, elegante ed accogliente Villa comunale.
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Purtroppo la Seconda Guerra Mondiale non risparmiò neanche
queste zone. Abbattuta la Linea Gustav presso Cassino la resistenza tedesca si
spostò sulla retrostante Linea Hitler ed i danni per Pontecorvo furono
spaventosi. Le maggiori tracce del passato vanno ricercate nel quartiere di
Santo Stefano dove però, a causa di un progressivo e lento abbandono, molto
appare in condizioni di degrado. A tal proposito maggiore attenzione
meriterebbe la Porta di Santo Stefano, unica rimasta dell’antica cinta urbana. Elenco dei monumenti
- Cattedrale San Bartolomeo - nell’XI secolo sostituì il castello, gravemente danneggiata dai bombardamenti fu ricostruita nel dopoguerra, la torre campanaria di Rodoaldo era il mastio; all’interno affreschi realizzati dal 1961 al 1967, l’affresco dell’Immacolata Concezione con Bambino è del ‘600, antichissimo leone in marmo
- Torre di Rodoaldo - di fine IX secolo, era il mastio del castello, oggi è la torre campanaria della cattedrale che a sua volta sostituì il castello nell’XI secolo, della torre i primi due piani sono originali, furono realizzati con massi provenienti dalle mura dell’antica Aquinum
- Chiesetta San Giovannello - del 1200, unica chiesa Medioevale salvatasi dai bombardamenti, restaurata nei primi anni del 2000
- Chiesa San Paolo
- Chiesa San Marco
- Mura di Sant’Andrea - sull’omonima via, mura castello di Rodoaldo, aggiunta di torri medioevali
- Porta Santo Stefano - medioevale, a tutto sesto
- Porta Romana - medioevale, si trova sotto i bastioni in corrispondenza del Rione Santo Stefano, univa il borgo con il fiume
- Ponte Curvo sul Liri
Altro da
visitare fuori dal centro storico
- Santuario Madonna delle Grazie
- Santuario di Monte Leucio con Museo delle Battaglie
Brevi cenni
di storia
L’origine di Pontecorvo risale all’860 circa; in
quell’occasione Rodoaldo trasferì in questa nuova sede il gastaldato di Aquino
riuscendo a distaccarsi dalla Contea di Capua. Ma dopo varie vicissitudini,
nell’888, i capuani riuscirono a riprendersi il territorio. Nel 980 circa,
sotto Atenolfo II, il gastaldato divenne Contea. Alla sua morte (984) la Contea
si divise in due: Pontecorvo ed Aquino. Conte di Pontecorvo fu Guido, ma quando
questi morì, Atenolfo IV di nuovo riunificò i due centri.
Nel 1065 arrivarono i Normanni che si impadronirono del
territorio. Ridivisero di nuovo la Contea e quella di Pontecorvo fu assegnata
al Ducato di Gaeta.
Nel 1105 l’Abbazia di Montecassino, dopo ripetuti tentativi,
riuscì ad impossessarsi della Contea di Pontecorvo e a mantenerla a lungo,
tranne alcune parentesi. Spesso però i pontecorvesi tentarono di distaccarsi
dal monastero.
Per scelta dei cittadini e degli amministratori, nel 1463 Pontecorvo entrò a far parte dello Stato della Chiesa; ne divenne un’enclave e vi rimase per quattro secoli, escluso alcuni periodi e in particolare durante il periodo napoleonico, dal 1806 al 1815,quando fu sede di principato. Nel dicembre 1860 fu annessa al Regno d’Italia.
Per scelta dei cittadini e degli amministratori, nel 1463 Pontecorvo entrò a far parte dello Stato della Chiesa; ne divenne un’enclave e vi rimase per quattro secoli, escluso alcuni periodi e in particolare durante il periodo napoleonico, dal 1806 al 1815,quando fu sede di principato. Nel dicembre 1860 fu annessa al Regno d’Italia.
il Municipio
Monumento ai Caduti
Qualche notizia
Le mura medioevali avevano cinque porte d’ingresso;
oggi rimangono solamente Porta Santo Stefano e Porta Romana.
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Rinomatissime sono le coltivazioni pontecorvesi di
peperoni (dal 2012 il “cornetto” rosso è un prodotto DOP) e di tabacco (a lungo
tra i maggiori produttori d’Italia, oggi rimangono poche coltivazioni).
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Pontecorvo dal 1463 al 1860, quasi ininterrottamente,
nonostante fosse in territorio napoletano, appartenne allo Stato Pontificio
divenendone un’enclave. Tutto ciò avvenne per volontà del popolo pontecorvese
che per sottrarsi ai malgoverni che nel tempo si erano susseguiti chiese alla
Santa Sede di poter entrare sotto il loro dominio e protettorato. Nella richiesta vennero incluse una serie di agevolazioni, vista la strana
collocazione territoriale. Angelo Spicola e Benedetto Masella, incaricati dal
popolo, raggiunsero Tivoli, dove Papa Pio II stava villeggiando; il pontefice
non ebbe alcuna difficoltà a concedere quanto richiesto e l’8 luglio 1463 gli
accordi vennero sottoscritti. E Papa Paolo II, che nel 1465 successe al
predecessore, a conferma dell’effettivo interesse della Chiesa nei confronti del
nuovo territorio acquisito, fece risistemare le mura di cinta e munì il borgo di
un reparto armato costituito da duecento soldati.
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Non solo enclave pontificia, durante il periodo napoleonico, dal 1806 al
1815, Pontecorvo fu anche sede di un principato. Jean-Baptiste Jules Bernadotte
venne nominato principe il 5 giugno 1806; dopo il 1810 gli successe Luciano Murat, figlio di
Gioacchino. Il principato ebbe ufficialmente fine il 25 maggio 1815 quando il
Congresso di Vienna, tenutosi nella villa viennese di Schonbrunn, ristabilì le
condizioni antecedenti all’avvento napoleonico. Bernadotte fu un valoroso
combattente dell’esercito di napoleone che per varie vicissitudini venne
fortemente apprezzato dagli svedesi. Apprezzato a tal punto che il re di Svezia
Carlo XIII, non avendo discendenti, adottandolo lo elesse futuro re nominandolo
reggente il 21 agosto 1810 (ecco perché lasciò il Principato di Pontecorvo).
Divenne poi effettivamente re di Svezia (nonché di Norvegia), con il nome di
Carlo XIV, il 5 febbraio 1818. La moglie, la regina Désirée Clary, in gioventù ebbe
una relazione amorosa con Napoleone Bonaparte, relazione che ebbe breve durata.
Carlo XIV fu il capostipite del Casato Bernadotte, casato che ancora oggi
regna. Che dire: Pontecorvo ebbe come governatore un futuro re e come
governatrice una fidanzata di Napoleone! Non è poco.wwwwwww
Abbattuta la Linea Gustav, la lotta tra tedeschi e
alleati si spostò sulla retrostante Linea Hitler (Senger per i tedeschi).
Purtroppo questa prendeva totalmente Pontecorvo e dintorni: i danni furono incalcolabili.
Fu realizzata per volere del feldmaresciallo Kesselring ma fortunatamente non ottenne
gli effetti desiderati: infatti dopo solo una settimana venne abbattuta
anch’essa e l’esercito canadese il 24 maggio 1944 poteva entrare in città (o
meglio i quel po' che restava del povero borgo)
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