09 marzo, 2022

 

PONTECORVO
altezza m. 97
abitanti 13.070 circa 

            Come arrivare
Percorrendo l’Autostrada A1, si esce al casello con l’indicazione di Pontecorvo. Seguendo la segnaletica si arriva in pochi chilometri e in pochi minuti.

            Presentazione
Quando il longobardo Rodoaldo decise di erigere le mura della sua nuova residenza sul costone roccioso vicino il Liri, a ridosso del preesistente villaggio Pastine, la curvatura del ponte, nel bel mezzo del fiume, probabilmente già doveva esserci;

e dal ponte curvo derivò il nome del nuovo borgo. Oggi la cittadina si identifica proprio con il luogo della primitiva fortezza successivamente modificata in una robusta cattedrale affiancata da un massiccio campanile, anch’esso effetto della trasformazione del maschio del castello. Per il resto il centro urbano amministrativo e religioso si sviluppa intorno le moderne piazze IV Novembre e del Belvedere. Tuttavia luogo d’incontro preferito dei pontecorvesi rimangono il Viale e la Piazza di Porta Pia affiancati da una bella, elegante ed accogliente Villa comunale.
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Purtroppo la Seconda Guerra Mondiale non risparmiò neanche queste zone. Abbattuta la Linea Gustav presso Cassino la resistenza tedesca si spostò sulla retrostante Linea Hitler ed i danni per Pontecorvo furono spaventosi. Le maggiori tracce del passato vanno ricercate nel quartiere di Santo Stefano dove però, a causa di un progressivo e lento abbandono, molto appare in condizioni di degrado. A tal proposito maggiore attenzione meriterebbe la Porta di Santo Stefano, unica rimasta dell’antica cinta urbana.

            Elenco dei monumenti

  • Cattedrale San Bartolomeo - nell’XI secolo sostituì il castello, gravemente danneggiata dai bombardamenti fu ricostruita nel dopoguerra, la torre campanaria di Rodoaldo era il mastio; all’interno affreschi realizzati dal 1961 al 1967, l’affresco dell’Immacolata Concezione con Bambino è del ‘600, antichissimo leone in marmo

  • Torre di Rodoaldo - di fine IX secolo, era il mastio del castello, oggi è la torre campanaria della cattedrale che a sua volta sostituì il castello nell’XI secolo, della torre i primi due piani sono originali, furono  realizzati con massi provenienti dalle mura dell’antica Aquinum
  • Chiesetta San Giovannello - del 1200, unica chiesa Medioevale salvatasi dai bombardamenti, restaurata nei primi anni del 2000

  • Chiesa San Paolo

  • Chiesa San Marco
  • Mura di Sant’Andrea - sull’omonima via, mura castello di Rodoaldo, aggiunta di torri medioevali
  • Porta Santo Stefano - medioevale, a tutto sesto

  • Porta Romana - medioevale, si trova sotto i bastioni in corrispondenza del Rione Santo Stefano, univa il borgo con il fiume
  • Ponte Curvo sul Liri

Altro da visitare fuori dal centro storico

  • Santuario Madonna delle Grazie
  • Santuario di Monte Leucio con Museo delle Battaglie

            Brevi cenni di storia
L’origine di Pontecorvo risale all’860 circa; in quell’occasione Rodoaldo trasferì in questa nuova sede il gastaldato di Aquino riuscendo a distaccarsi dalla Contea di Capua. Ma dopo varie vicissitudini, nell’888, i capuani riuscirono a riprendersi il territorio. Nel 980 circa, sotto Atenolfo II, il gastaldato divenne Contea. Alla sua morte (984) la Contea si divise in due: Pontecorvo ed Aquino. Conte di Pontecorvo fu Guido, ma quando questi morì, Atenolfo IV di nuovo riunificò i due centri.
Nel 1065 arrivarono i Normanni che si impadronirono del territorio. Ridivisero di nuovo la Contea e quella di Pontecorvo fu assegnata al Ducato di Gaeta.
Nel 1105 l’Abbazia di Montecassino, dopo ripetuti tentativi, riuscì ad impossessarsi della Contea di Pontecorvo e a mantenerla a lungo, tranne alcune parentesi. Spesso però i pontecorvesi tentarono di distaccarsi dal monastero.
Per scelta dei cittadini e degli amministratori, nel 1463 Pontecorvo entrò a far parte dello Stato della Chiesa; ne divenne un’enclave e vi rimase per quattro secoli, escluso alcuni periodi e in particolare durante il periodo napoleonico, dal 1806 al 1815,quando fu sede di principato. Nel dicembre 1860 fu annessa al Regno d’Italia.

il Municipio

Monumento ai Caduti

            Qualche notizia
Le mura medioevali avevano cinque porte d’ingresso; oggi rimangono solamente Porta Santo Stefano e Porta Romana.
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Rinomatissime sono le coltivazioni pontecorvesi di peperoni (dal 2012 il “cornetto” rosso è un prodotto DOP) e di tabacco (a lungo tra i maggiori produttori d’Italia, oggi rimangono poche coltivazioni).
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Pontecorvo dal 1463 al 1860, quasi ininterrottamente, nonostante fosse in territorio napoletano, appartenne allo Stato Pontificio divenendone un’enclave. Tutto ciò avvenne per volontà del popolo pontecorvese che per sottrarsi ai malgoverni che nel tempo si erano susseguiti chiese alla Santa Sede di poter entrare sotto il loro dominio e protettorato. Nella richiesta vennero incluse una serie di agevolazioni, vista la strana collocazione territoriale. Angelo Spicola e Benedetto Masella, incaricati dal popolo, raggiunsero Tivoli, dove Papa Pio II stava villeggiando; il pontefice non ebbe alcuna difficoltà a concedere quanto richiesto e l’8 luglio 1463 gli accordi vennero sottoscritti. E Papa Paolo II, che nel 1465 successe al predecessore, a conferma dell’effettivo interesse della Chiesa nei confronti del nuovo territorio acquisito, fece risistemare le mura di cinta e munì il borgo di un reparto armato costituito da duecento soldati.
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Non solo enclave pontificia, durante il periodo napoleonico, dal 1806 al 1815, Pontecorvo fu anche sede di un principato. Jean-Baptiste Jules Bernadotte venne nominato principe il 5 giugno 1806; dopo il 1810 gli successe Luciano Murat, figlio di Gioacchino. Il principato ebbe ufficialmente fine il 25 maggio 1815 quando il Congresso di Vienna, tenutosi nella villa viennese di Schonbrunn, ristabilì le condizioni antecedenti all’avvento napoleonico. Bernadotte fu un valoroso combattente dell’esercito di napoleone che per varie vicissitudini venne fortemente apprezzato dagli svedesi. Apprezzato a tal punto che il re di Svezia Carlo XIII, non avendo discendenti, adottandolo lo elesse futuro re nominandolo reggente il 21 agosto 1810 (ecco perché lasciò il Principato di Pontecorvo). Divenne poi effettivamente re di Svezia (nonché di Norvegia), con il nome di Carlo XIV, il 5 febbraio 1818. La moglie, la regina Désirée Clary, in gioventù ebbe una relazione amorosa con Napoleone Bonaparte, relazione che ebbe breve durata. Carlo XIV fu il capostipite del Casato Bernadotte, casato che ancora oggi regna. Che dire: Pontecorvo ebbe come governatore un futuro re e come governatrice una fidanzata di Napoleone! Non è poco.
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Abbattuta la Linea Gustav, la lotta tra tedeschi e alleati si spostò sulla retrostante Linea Hitler (Senger per i tedeschi). Purtroppo questa prendeva totalmente Pontecorvo e dintorni: i danni furono incalcolabili. Fu realizzata per volere del feldmaresciallo Kesselring ma fortunatamente non ottenne gli effetti desiderati: infatti dopo solo una settimana venne abbattuta anch’essa e l’esercito canadese il 24 maggio 1944 poteva entrare in città (o meglio i quel po' che restava del povero borgo)

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