COLFELICE
altezza m. 158
abitanti 1910 circa
altezza m. 158
abitanti 1910 circa
Come
arrivare
Chi arriva da Roma esce al casello di Ceprano. Segue
le indicazioni per la Casilina e quindi per Arce/Cassino. Arrivati ad Arce si
continua per Cassino e dopo pochi chilometri si è nel territorio di Colfelice.
Chi arriva da Napoli esce al casello di Pontecorvo. Segue le indicazioni per la Casilina. Arrivati su questa strada svolta verso sinistra in direzione Frosinone/Sora. Si supera il territorio del Comune di Roccasecca e si arriva a Colfelice.
Chi arriva da Napoli esce al casello di Pontecorvo. Segue le indicazioni per la Casilina. Arrivati su questa strada svolta verso sinistra in direzione Frosinone/Sora. Si supera il territorio del Comune di Roccasecca e si arriva a Colfelice.
Presentazione
Un piccolo paese, su una bassa altura, ai limiti di
una delle rare macchie boscose rimaste nelle zone pianeggianti del territorio
della provincia. Il campanile della chiesa parrocchiale svetta al di sopra
delle semplici case raccolte intorno l’antica Piazza del Duca
e la piazza principale intitolata a Eleuterio
Riccardi.
La parte più interessante del borgo è proprio nelle
due piazze e nel percorso che le unisce; vi si affacciano gli edifici più
antichi e più significativi.
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Nel territorio di Colfelice vi è un bosco tra i
principali, non solo come estensione (circa 250 ettari), dell’intera provincia
del frusinate (naturalmente non considerando le zone montuose). Esteso sulla
parte centrale del territorio comunale, è noto per l’abbondante presenza del
prelibato e rinomato fungo “Porcino”, nelle varietà “nero” e “reticolato”; ogni
anno attira centinaia di cercatori ed appassionati da tutti i paesi limitrofi. Notevole
dal punto di vista naturalistico, “la selva”, come familiarmente la chiamano i
locali, ha come albero dominante la quercia che si manifesta nelle varietà del
cerro e del farnetto. Elenco dei monumenti
- Chiesa Santi Giuseppe e Gaetano - della metà ’700
- Palazzo Riccardi - XVIII-XIX secolo
- Vecchio Comune
- Piazza del Duca - abitazioni del XVI e XVIII secolo
Altro da
visitare fuori dal centro storico
- Frazione di Villafelice con Chiesa Santa Maria Assunta
- Pietre miliari della via Consolare - sono i migli 60 e 61, sulla strada realizzata dal 1794 al 1821 per collegare Napoli con Sora, oggi sulla S.S.6 Casilina (vedi sotto altre notizie)
- La Selva - bosco comunale con percorsi naturalistici
Il 13 maggio 1572 Ugo Boncompagni venne eletto Papa
con il nome di Gregorio XIII. Mai come in quella occasione la nomina di un papa
segnò la nascita di un nuovo paese. Era l’epoca del nepotismo, l’usanza cioè di
favorire i propri familiari nell’assegnazione delle cariche e nell’acquisizione
o nell’usurpazione di proprietà terriere.
Fu così che il 12 settembre 1579 il Ducato di Sora, e
con esso il territorio della futura Colfelice, allora appartenente a Roccadarce,
per la somma complessiva di 100.000 scudi d’oro fu acquistato da Papa Gregorio
XIII e assegnato al figlio Giacomo. Quest’ultimo si mostrò molto interessato
alla nuova proprietà e tra le sue iniziative di maggior rilievo vi fu il
disboscamento di un piccolo colle e del terreno circostante per dar vita a un nuovo
abitato e a nuove colture: nasceva Coldragone.
Le prime opere videro la luce nel corso del 1583;
probabilmente per motivi economici, vennero lasciate incompiute e
successivamente abbandonate. Bisognerà attendere un secolo e mezzo per far si
che queste venissero riprese e portate a termine.
Fu infatti il Duca Gaetano che, a partire dal 1746,
fece ultimare le costruzioni già esistenti e ne fece edificare di nuove dando
vita ad un primo nucleo che si sviluppò intorno l’odierna Piazza del Duca.
Colfelice fu istituito comune autonomo (apparteneva a Roccadarce) il 06 dicembre 1923; iniziò ad amministrarsi effettivamente in maniera autonoma dal 1° gennaio 1926.
Colfelice fu istituito comune autonomo (apparteneva a Roccadarce) il 06 dicembre 1923; iniziò ad amministrarsi effettivamente in maniera autonoma dal 1° gennaio 1926.
Qualche notizia
Il centro storico di Colfelice è in assoluto il più “giovane”
di tutti gli altri centri storici dei comuni della provincia. Infatti, la
maggior parte di essi hanno avuto origine nel periodo medioevale, soprattutto a
cavallo dell’anno Mille quando diffuso fu il fenomeno dell’incastellamento. Gli
altri risalgono all’epoca romana e i più antichi furono fondati dai popoli
preromani.
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L’antico nome del piccolo centro abitato era Coldragone.
Un’antica leggenda parlava della presenza di un dragone che viveva lì nei
pressi ma nella realtà la figura del drago era raffigurata nelle insegne della
famiglia Boncompagni.
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06 dicembre
2023, Festa del Centenario. Era il 06 dicembre 1923 quando il Re Vittorio
Emanuele II emanò, con Regio Decreto n. 2703, l’istituzione del nuovo comune:
“Le Frazioni Coldragone e Villa Felice del comune di Rocca d’Arce (Caserta)
sono costituite in comune autonomo col nome di Colfelice”. Con solenne e
festosa cerimonia l’Amministrazione comunale ha celebrato l’importante evento e
per l’occasione la Pontificia Fonderia Marinelli d’Avignone ha fuso un’elegante
campana bronzea da installare nella Sede Comunale.
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Eleuterio Riccardi (1884-1963), figlio di fornaciaro, fu un
illustre cittadino di questa piccola comunità: pittore, scultore, uomo di
corte. Con le sue opere, nel periodo in cui visse a Londra, affascinò l’alta
società londinese e nel mondo politico nientedimeno che i reali di Buckingham
Palace ed il Primo Ministro Winston Churchill. La sua attività si svolse
prevalentemente a Roma (per lui posò Benito Mussolini). Uomo schivo, introverso,
scontroso se voleva, manifestò la sua arte soprattutto nella scultura realizzando
un enorme numero di busti. Le sue opere, fortemente ed incredibilmente
espressive, raccolsero infinità di premi e riconoscimenti. Lavorò
incessantemente fino al termine dei suoi giorni. La morte lo colse nella sua
abitazione romana, giustamente di Via Margutta, la più famosa strada capitolina
degli artisti.
Una curiosità. Riccardi lasciò il paese ancora adolescente; di
lui se ne persero le tracce e la sua immagine svanì nel tempo. Inaspettatamente
e casualmente, giusto un secolo dalla sua nascita, si scoprì della sua
esistenza e si venne a conoscenza della sua grandezza: il Sindaco Donfrancesco,
in una delle sue innumerevoli ricerche, consultando l’Almanacco di Ciociaria e leggendo
dell’artista intravide in una nota che era nato a Colfelice. Da quel giorno la
ricerca di notizie sul Riccardi divenne incessante. Oggi il Comune possiede una
cospicua collezione di opere dell’artista e nel corso degli anni sono state realizzate interessanti pubblicazioni sulla sua figura.
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Strada consolare Napoli-Sora. I Borboni, reali di Napoli, seguivano con interesse il
considerevole sviluppo industriale che nel sorano si andava generando, grazie alle
innovative fabbriche che sempre più numerose si costruivano sfruttando la forza
motrice che i tanti corsi d’acqua generavano. Sora, Isola, Arpino, diventavano sempre
più centri di grande sviluppo economico. Bisognava necessariamente ben
collegarli alla capitale del regno. E poi c’erano le truppe militari che avevano
bisogno di muoversi meglio e più rapidamente per la difesa dei confini del
regno. I lavori della nuova strada “consolare” Napoli-Sora (nel frusinate andò
a sostituire il vecchio e inadeguato tracciato pedemontano) iniziarono nel 1794
e si conclusero solo nel 1821 (il periodo napoleonico ne rallentò la
realizzazione). In
Provincia di Frosinone buona parte dell’antico percorso oggi corrisponde alla
via Casilina mentre tra Arce e Sora (tranne un tratto nel territorio di Fontana
Liri) è rimarcato dalla S.R.82 Valle del Liri. Le pietre miliari furono posizionate nel 1823 e la distanza tra l'una e l’altra era
di m. 1851, misura pari al miglio napoletano.
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